Vaccini Covid in Irpinia, la rivolta
dei piccoli comuni: «Noi lasciati indietro»

Vaccini Covid in Irpinia, la rivolta dei piccoli comuni: «Noi lasciati indietro»
di Antonello Plati
Venerdì 23 Aprile 2021, 08:44 - Ultimo agg. 19:59
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«A chi troppo e a chi niente». I sindaci irpini lamentano una distribuzione non omogenea delle dosi di vaccino anticovid. E mettono in discussione il dato diffuso mercoledì scorso dal presidente della Regione Vincenzo De Luca sul 100 per cento di cittadini ultraottantenni (deambulanti) vaccinati almeno con la prima dose.

Rino Ricciardelli, sindaco di Santa Paolina, premette: «In questo momento, dobbiamo collaborare tutti per raggiungere un traguardo che è troppo importante.

Il vaccino è l'unica arma che abbiamo per combattere questo maledetto virus e solo immunizzando la popolazione possiamo immaginare un rilancio dell'economica nelle nostre aree». Quindi, illustra un quadro non troppo incoraggiante: «Nel nostro distretto, che fa riferimento al centro vaccinale di Montefalcione, siamo molto indietro rispetto agli altri. Ancora non abbiamo iniziato a vaccinare gli ultrasettantenni e solo l'altro giorno hanno terminato con i cittadini ultraottantenni. Sono partite le convocazioni dei soggetti fragili, ancora pochi per il momento, e da oggi faranno i primi non deambulanti». Perché questo scarto rispetto alle altre sedi? «Dall'Asl dicono che ci sono pochi vaccini. Tuttavia, non possiamo non osservare come in altre zone della provincia la campagna vada avanti molto più spedita che qui da noi. È pur vero che il centro di Montefalcione è quello che serve più comuni: forse è questo uno dei motivi che ci sta penalizzando».

Nunziante Picariello, sindaco di Capriglia, riporta le lamentale dei suoi concittadini: «Sono contattato quotidianamente da numerosi concittadini in merito al loro turno per le vaccinazioni anticovid. Ho, per questo, contatto i vertici dell'Asl di Avellino che, come la settimana scorsa, hanno confermato che stanno arrivando poche dosi di vaccino. Pertanto è stato deciso di utilizzarle per le secondi dosi e per le persone non deambulanti. Attualmente nel nostro paese risultano vaccinate 612 persone, pari al 16 per cento della popolazione».

In questa campagna vaccinale, scrive poi sul suo profilo social il sindaco di Baiano Enrico Montanaro, «il dato negativo purtroppo è rappresentato dal numero di dosi di vaccino somministrate ai residenti di Baiano che purtroppo è di parecchio al di sotto della media regionale». È proprio Montanaro a mettere in discussione il dato diffuso dal governatore: «Infatti, rimangono ancora da vaccinare alcuni ultraottantenni, quasi tutti i fragili e moltissimi ultra settantenni. Questa cosa purtroppo è stata segnalata all'Asl in forma ufficiale, insieme anche ad altri sindaci le cui comunità si trovano nelle medesime condizioni di Baiano. Si spera che le nostre sollecitazioni possano portare ad un miglioramento della situazione e che questa settimana possa essere quella buona per recuperare il tempo perduto». 

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Sempre nel Mandamento, critico anche Marco Santo Alaia, sindaco di Sperone: «Da qualche settimana c'è la possibilità di prenotarsi sulla piattaforma anche per i cittadini dai 60 ai 69 anni. E alcuni di loro sono stati anche convocati e hanno fatto la prima iniezione. Tuttavia, nel mio comune ancora non sono stati ancora vaccinati gli ultrasettantenni e procedono a rilento pure per i soggetti fragili e i non deambulanti».

Le cose vanno meglio nel Serinese-Solofrano. Michele Vignola, primo cittadino di Solofra, commenta: «Sta procedendo bene». Quindi per i dettagli, interviene l'assessore ai Servizi sociali, Sanità e Pari opportunità del comune di Solofra, Alba Maffei: «Abbiamo sospeso l'attività, su disposizione dell'Asl, per un paio di giorni. Da mercoledì abbiamo ripreso a lavorare e pieno ritmo con circa 200 somministrazioni quotidiane. Dall'inizio della campagna, nel nostro distretto abbiamo fatto oltre 3mila vaccini a persone residenti a Solofra, Serino, Santo Stefano del Sole e Santa Lucia e San Michele di Serino».

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