Covid, quarta dose di vaccino snobbata
pochi intimi negli hub dell'Irpinia

Covid, quarta dose di vaccino snobbata pochi intimi negli hub dell'Irpinia
di Antonello Plati
Mercoledì 20 Aprile 2022, 08:16
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Nessuna fila nei centri vaccinali. In Irpinia, parte al ralenti la somministrazione della quarta dose, snobbata da ultraottantenni e persone fragili dai 60 anni in su.
Nella giornata di ieri, la prima utile per fare l'ulteriore iniezione contro il Covid-19, sono state inoculate appena 245 quarte dosi (117 ai cittadini con più di 80 anni e 93 alle persone fragili) negli hub di Avellino (presso il Paladelmauro), Ariano Irpino (presso il centro sociale Vita) e Montoro. Sempre da ieri, l'Asl di Avellino, per i pazienti domiciliari, ha attivato il servizio recall per intercettare le persone interessate alla somministrazione della quarta dose a domicilio. Oggi si replica: sono aperti, in modalità open day (senza bisogno di prenotazione), i centri vaccinali di Avellino presso il Paladelmauro (dalle 8 alle 14), Cervinara (8-14) e Mugnano del Cardinale (14-20); domani, Avellino il presso Paladelmauro (8-14), Ariano Irpino presso il centro sociale Vita (8-14) e Lioni (8-14); venerdì, Avellino presso il Paladelmauro (8-14), Cervinara (8-14) e Montoro (14-20); e sabato, Avellino presso il Paladelmauro (8-14), Lioni (8-14) e Mugnano del Cardinale (8-14).

All'appello ci sono poco più di 27mila persone: 21mila 600 nella fascia 80-89 anni e 5mila 500 in quella dai 90 anni in su. Gli anziani, fino a questo momento, erano stati tra i più assidui frequentatori degli hub raggiungendo percentuali di immunizzazione tra il 90 e il 95 per cento in tutte le fasce di età. Dopo la falsa partenza di ieri, l'auspicio è che da oggi la situazione possa mutare in positivo. Oltre agli ultraottantenni possono fare la quarta dose anche le persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti e preesistenti: malattie respiratorie, malattie cardiocircolatorie, malattie neurologiche, diabete/altre endocrinopatie severe, malattie epatiche, malattie cerebrovascolari, emoglobinopatie, fibrosi cistica, sindrome di Down, grave obesità, disabili gravi (ai sensi della legge 104/1992). Per tutti è possibile l'accesso senza prenotazione ai centri vaccinali attivi sul territorio provinciale per ricevere la quarta dose purché siano passati almeno 120 giorni dalla somministrazione della terza dose. Quanto registrato ieri in provincia di Avellino è in linea con il trend delle altre province del Sud Italia. A riportarlo il report settimanale della Fondazione Gimbe che effettua il monitoraggio sull'andamento della pandemia.

Secondo la statistica solo l'8,9 per cento degli aventi diritto ha completato l'iter come previsto per legge. Il dato è preoccupante soprattutto nella parte Meridionale dello stivale. Se in Campania su 300mila in lista non si sono superate le 500 persone, in Puglia sono stati 618 gli immunodepressi e gli over 80 a presentarsi nei centri. In Sicilia, invece, si sono fermati a 569. A quanto pare, la volontarietà non funziona sulla quarta dose.

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Al contrario potrebbero essere necessarie strategie di chiamata attiva da parte dell'Asl di Avellino così come è avvenuto per la somministrazione del richiamo (secondo dose) che è stato effettuato soltanto su convocazione. Le persone sembrano ormai sottovalutare un nemico invisibile, che come dimostrano gli ultimi numeri sulle vaccinazioni, sta assumendo un ruolo di secondo piano nella vita degli italiani (sempre più spaventati dal conflitto in Ucraina e dalla paura di una guerra nucleare).
Intanto, la variante Omicron e le sue sottovarianti Omicron2 e Omicron3 continuano a stringere l'Irpinia nella morsa: è appurata la maggiore contagiosità rispetto a Delta, circostanza che ha spinto il governo al via libera alla quarta dose per le fasce della popolazione più fragili. Nei prossimi mesi, sarà probabilmente necessario anche per le altre fasce della popolazione. In autunno, dovrebbero arrivare anche nuovi vaccino, Valneva (approvato in Gran Bretagna) e forse CureVac (che l'anno scorso ha avuto problemi di sviluppo) che dovrebbero contenere l'Rna adattato a una o più varianti già note e si parla già di un vaccino contro tutti i coronavirus. La provincia di Avellino, in questo momento, ha una copertura ottimale con quasi il 90 per cento di cittadini immunizzati (dai 12 anni in su). Il prossimo banco di prova, presumibilmente da ottobre, sarà proprio quella della quarta iniezione estesa a tutta la 

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