De Luca-Knaflitz, lo scrittore e l'attrice nell'ora dei pensieri

Grande attesa a Lacedonia per l'evento proposto dal cartellone del Teatro Comunale

De Luca-Knaflitz, lo scrittore e l'attrice nell'ora dei pensieri
di Massimo Roca
Martedì 24 Gennaio 2023, 09:43
4 Minuti di Lettura

C'è grande attesa a Lacedonia per l'evento proposto dal cartellone del Teatro Comunale.
Stasera alle 21 è in programma Un'ora a teatro. Sul palcoscenico ci saranno Erri De Luca e Sabrina Knaflitz. Il testo scritto dallo scrittore, poeta e attivista napoletano e dalla regista Paola Porrini Bisson, è interpretato, come se fosse un racconto a due voci, dallo stesso De Luca assieme all'attrice romana. Le imprese di un fiore, le stranezze di un albero piantato in un giardino, che non lascia cadere i suoi frutti, l'avventura di due famosi gas della chimica, il punto di vista di un antico abitante di foreste: questi gli ingredienti di partenza. C'è una notizia circa l'uguaglianza e un consiglio in caso di valanga. In mezzo irrompe una scrittrice americana del 1900 che frantuma il rapporto tra i sessi sprizzando scintille. Il finale è tutto napoletano.

La soddisfazione a Lacedonia tra gli organizzatori è palpabile: «Un approccio silenzioso, ma potente e penetrante.

Ogni suo passo rimbomba come il peso di un Gigante che cammina in punta di piedi. Il suo stile sembra prendere grande spunto dalle esperienze manuali delle sue occupazioni del passato: dense ed essenziali, le sue parole paiono limate dal perfezionismo dell'artigiano, che non lascia spazio né a fronzoli inutili né all'imperfezione. Le sue opere apprezzate e tradotte in tutto il mondo ne fanno, secondo la critica, il più grande scrittore dell'ultimo decennio. Lo abbiamo rincorso per tanto tempo e siamo finalmente riusciti a portarlo in Irpinia».

Sabrina Knaflitz racconta la genesi dell'amicizia e del rapporto di lavoro sfociata in una tournée targata Ponderosa. Il tutto è nato qualche anno fa. Il suo incontro con De Luca in epoca pre-covid a margine del Riccardo III diretto dal marito Alessandro Gassman. «Ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Erri De Luca che era venuto ad assistere allo spettacolo. Da allora è nata un'amicizia. In tempi recenti ci siamo rivisti. Gli ho parlato dei miei progetti, ma anche della frustrazione di noi attori di teatro dopo che il Covid ha bloccato un po' tutto. Lui mi ha ascoltato e poi mi ha detto: Guarda, ho scritto una cosa per noi due. È davvero un grande onore partecipare ad un progetto di un grande scrittore e di una grande persona come lui. Non potevo che rispondere di sì».

Lo spettacolo: «Ci siamo io, lui, un leggio, due sedie e un tavolino. Niente musica. A riempire la scena solo parole e pensieri. Pensieri alti su cui riflettere e con cui confrontarsi tutti assieme. E a vedere la reazione al debutto, posso assicurare che Erri con i suoi scritti riesce a creare un'empatia davvero speciale con il pubblico. D'altronde, i suoi pensieri, lucidi e profondi, sono come frecce. Ti catturano. Tutti noi, ma soprattutto i giovani, abbiamo bisogno di una coscienza, di ideologie, di pensieri precisi anche su temi importanti come quelli che lui riesce ad esprimere con la sua penna così fina», continua Sabrina Knaflitz. Entusiasta perché «in un momento così difficile per il teatro, la libertà che abbiamo io e lui di recitare rappresenta un'opportunità impagabile, oltre che imperdibile». Il mondo di Erri e tante figure femminili: «C'è molto delle passioni di Erri. Si parla di natura, di fiori, di montagna, di come ci si salva dalle valanghe, di animali nella foresta, di gas nella chimica, di poesia napoletana, di immigrati. Ma in scena, e lo dico con orgoglio, c'è anche tanto spazio per le donne. Donne importanti, intelligenti, indipendenti, che hanno lasciato un segno, come la poetessa keniota Shailja Patel o come Dorothy Parker, un'intellettuale e attivista americana che ha attraversato controcorrente il Novecento, di cui parlo in un monologo».
 

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