De Vizia: «Gestione dei rifiuti, troppa improvvisazione»

Il presidente degli industriali: «Qualcuno vuole costruirsi un giocattolo»

La raccolta dei rifiuti
La raccolta dei rifiuti
di Alessandro Calabrese
Sabato 1 Aprile 2023, 09:10 - Ultimo agg. 19:15
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Il commissariamento della Camera di Commercio, i finanziamenti che non si riescono a spendere, i ritardi sulle infrastrutture e sulle politiche industriali. E sullo sfondo il caos rifiuti e la guerra tra Ato, Provincia e Comune capoluogo. Sul momento delicato che vive l'Irpinia, il presidente di Confindustria Avellino, imprenditore del settore rifiuti, Emilio De Vizia, ha le idee chiare. A partire proprio dalle ultime vicende.
Presidente De Vizia, dopo mesi di annunci e progetti il futuro della gestione del ciclo integrato in Irpinia è ancora incerto. Di chi sono le colpe?
«Il problema di fondo è che per almeno 5 anni l'Ato è rimasto fermo e ora tutti vorrebbero bruciare i tempi senza avere una visione complessiva. Evidentemente a qualcuno sfugge che si sta decidendo cosa fare di un servizio essenziale per i prossimi 20 anni, nell'interesse dei cittadini e dei Comuni. Ho l'impressione che ogni iniziativa, alcune legittime altre un po' meno, abbiano come scopo principale quello di costruirsi un giocattolo personale».
Qual è il vero nodo della vicenda rifiuti, dunque, l'interesse elettorale?
«Sono soprattutto le motivazioni. Non so quale dei tre percorsi di organizzazione e gestione, rispetto ad Ato, Provincia e Comune di Avellino, sia il migliore e quale il peggiore ma penso che tutti contengano dei profili di illegittimità. Chi oggi ha delle responsabilità, e mi riferisco, oltre che ai sindaci, ai vertici dell'ente d'ambito e di Palazzo Caracciolo, dovrebbe individuare quali sono le soluzioni migliori per i cittadini e approntare piani industriali seri e non fatti nell'arco di una notte o pareri chiesti alla Corte dei conti senza un'istanza strutturata. Così come non vanno bene gare d'appalto fatte in 20 giorni. Analizzando l'attività svolta e gli atti prodotti, del resto, emerge tutta la superficialità di operazioni gestite molto male».
Il servizio rifiuti ha bisogno di un orizzonte temporale diverso?
«Questi processi vanno incardinati per durare nel tempo. Parliamo di una gestione che deve andare oltre il mandato di D'Alessio all'Ato, Buonopane alla Provincia e Festa al Comune. Nessuno può immaginare di mettere in piedi un sistema che ha come arco temporale il proprio ruolo o i propri interessi. Vedo troppa improvvisazione. Un servizio del genere va costruito per lasciarlo in ottimo stato a chi viene dopo a fare il sindaco o il presidente di un ente di servizio o sovracomunale».
Intanto, per il tessuto economico delle aree interne arriva un'altra brutta notizia: il commissariamento della Camera di Commercio. Si poteva evitare?
«Non per come si erano messe le cose e la Regione, non so per quale motivo, ha perso più di due mesi. Credo che le imprese irpine e beneventane, e tutti quelli che hanno a cuore l'economia di questi territori, devono dire un grande grazie a Pino Bruno (presidente uscente, ndr) che nonostante le pressioni ha resistito e evitato l'assalto alla diligenza da parte di personaggi che, oggi ne abbiamo la certezza, hanno utilizzato l'ente camerale solo per i propri interessi ma adesso vanno a casa. L'obiettivo è stato azzerare tutto, speriamo solo che le associazioni che hanno davvero i numeri possano avere i seggi».
Capitolo infrastrutture: mancano i fondi sulle opere di contorno all'Alta velocità in Valle Ufita. Un errore sulle priorità?
«Non c'è dubbio. Sono fortemente preoccupato, la stazione Hirpinia ha senso solo se contemporaneamente si realizzano lo scalo merci e il polo logistico. Le strade e gli altri servizi si faranno. La politica irpina spinga sui fondi necessari con il Governo».
Rischiamo di perdere anche quelli del Pnrr che non si riescono a spendere...
«Su questo la mia posizione è netta: i soldi assegnati al Sud devono restare al Sud, altrimenti il gap con il Nord non sarà mai recuperato».
Imprenditori lamentano difficoltà per investire in Irpinia. Come si superano?
«Ci sono tante richieste di suoli, l'Asi liberi i lotti e metta fine agli affari immobiliari nell'area industriale.

Anche qui molti problemi li ha prodotti la politica».s

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