Delitto Avellino, esami sui telefoni:
chiamate prima del raptus di follia

Delitto Avellino, esami sui telefoni: chiamate prima del raptus di follia
di Gianluca Galasso
Martedì 20 Novembre 2018, 11:30
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Un perito per analizzare telefoni e computer di Gianmarco Gimmelli e di Claudio Zaccaria. La Procura della Repubblica di Avellino ha nominato il consulente tecnico d'ufficio per studiare i dispositivi che erano nella disponibilità del trentaduenne di Monteforte Irpino e del ragazzo di Mercogliano ucciso a coltellate giovedì scorso nell'appartamento del centro storico del capoluogo. Dall'esame delle apparecchiature si potrebbero ottenere preziose informazioni sull'orario dell'incontro e sugli spostamenti dei ragazzi nelle ore immediatamente precedenti al grave fatto di sangue.

Si cercano messaggi sms, whatsapp, email, e non solo, utili per tentare una ricostruzione della vicenda e degli attimi antecedenti l'assassinio di Zaccaria e il tentato omicidio di Ylenia Fabrizio. Al setaccio anche i tabulati telefonici con le chiamate. Per gli investigatori è importante capire quando i tre ragazzi si siano incontrati ed eventuali loro spostamenti. Si ipotizza l'arrivo nella casa in via Calata Santa Lucia alle Fornelle poco dopo le 2,30 della notte tra mercoledì e giovedì. Ma è da verificare se Claudio e Ylenia siano giunti insieme nell'abitazione o la diciottenne si sia recata nell'appartamento solo la mattina successiva. Restano interrogativi anche su come abbiano raggiunto il centro storico cittadino.
 
Le telecamere a circuito chiuso della zona non s'esclude forniscano ulteriori elementi. Frame catturati dall'occhio elettronico che avrebbero potuto immortalare i tre giovani. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura, coordinati dal vicequestore Michele Salemme, stanno raccogliendo una serie di dichiarazioni tra amici e conoscenti dei tre ragazzi per mettere insieme i tasselli del mosaico e cercare di risalire ai motivi dell'aggressione mortale. All'interno della casa sono stati sequestrati bottiglie di alcolici (forse acquistate durante la notte in un bar della zona) e altri diversi oggetti. Tra cui alcuni coltelli. Uno da cucina è stato usato dall'assassino per uccidere Claudio Zaccaria, colpito dalla punta della lama sulle mani e sul volto, prima del fendente fatale sferrato al collo. Nelle stanze è stata recuperata una bottiglia con un foro laterale per permettere di inserire una cannuccia. Un sistema usato per fumare sostanze stupefacenti. Gimmelli avrebbe potuto agire sotto l'effetto di crack e alcol. Sul tipo di droga eventualmente assunta saranno gli esami tossicologici a dire la verità. Analisi eseguite anche dal medico legale Lamberto Pianese sul corpo di Claudio Zaccaria. Serviranno trenta giorni per avere i risultati. Nei prossimi giorni dovrebbe essere sentita nuovamente Ylenia (l'unica per ora a poter fornire la sua versione dei fatti), la cui testimonianza è stata raccolta dagli inquirenti la sera della tragedia. La diciottenne è ancora ricoverata all'ospedale Moscati di Avellino.

Ha qualche difficoltà a parlare a causa delle ferite alla gola provocate dalle tre coltellate ricevute. Una ha determinato lesioni alla tiroide e alle corde vocali. In ogni caso, Ylenia (assistita dall'avvocato Luciano Trofa) si sta pian piano riprendendo. Non s'esclude che entro questa settimana possa essere dimessa e tornare a casa. S'attendono le decisioni dei medici del nosocomio di contrada Amoretta, dove si trova ricoverato Gianmarco Gimmelli (difeso dall'avvocato Gaetano Aufiero) le cui condizioni restano gravi. E' in coma e intubato. Il trentaduenne ha riportato lesioni interne, un trauma cranico e alcune fratture, quando s'è lanciato dalla finestra dell'appartamento del centro storico davanti a decine di persone, pronunciando frasi incomprensibili.
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