«Dio creò il mondo in tre giorni»,
l'ultima gaffe di Sibilia il complottista

«Dio creò il mondo in tre giorni», l'ultima gaffe di Sibilia il complottista
di Edoardo Sirignano
Giovedì 22 Novembre 2018, 10:31
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Ancora uno scivolone social per il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia. Il deputato 5 Stelle, noto per le gaffe digitali, questa volta, non cade sullo sbarco sulla luna, che per lui «era una farsa», ma addirittura sulla creazione secondo il racconto biblico. Il parlamentare del Movimento, nella mattinata di ieri, difendendo il sindaco pentastellato di Avellino Vincenzo Ciampi - eletto al secondo turno appena lo scorso giugno, senza una maggioranza e in procinto di essere sfiduciato (sabato prossimo) in Consiglio comunale - scrive un post in cui afferma che «in tre giorni Dio creò il mondo», riscrivendo così la Sacra Scrittura e dimenticando persino i precetti del catechismo. «Dio creò il mondo in tre giorni - è l'assunto di Sibilia - come si poteva pretendere che il sindaco risolvesse in cinque mesi tutti i problemi della città?». Una svista colossale, che non ha lasciato indifferenti gli internauti scatenando l'ironia del web, tanto da far ammettere dopo poche ora allo stesso parlamentare «l'errore di battitura» e portarlo a una veloce correzione. Ma neanche il nuovo scritto pubblicato è del tutto esatto e il povero Sibilia ci ricasca. Secondo il post successivo «Dio creò il mondo in 7 giorni»: dunque, neanche nelle ultime ore, come è invece riportato dalla Genesi, il Signore cessò di lavorare. Insomma, una toppa peggiore del buco, tanto che il consigliere regionale deluchiano Francesco Todisco, ha esortato il sindaco di Avellino «ad aver fede perché non arrivi la sfiducia, ma allo stesso tempo anche a rivolgersi per consigli a catechisti più preparati».
 
Non si tratta, però, della prima scivolata per il sottosegretario. Molti, infatti, ricordano quando propose il matrimonio fra specie diverse «purché consensienti» (dove la s al posto della z forse era la cosa meno discutibile) oppure quando accusò gli organi di informazione di aver oscurato il Restitution Day, definendolo «l'evento più rivoluzionario dagli omicidi di Falcone e Borsellino» e lasciando quasi intendere che quelle efferate stragi di mafia erano state quasi un invito al progressismo. Allora non bastò una smentita per evitare che la protesta deflagrasse sulla rete. Altri scivoloni, poi, sono stati il paragone dei vaccini al Tso o lo sbarco dei Mille compiuto - secondo il verbo di Siblia - in quel di Quarto in Liguria e non a Marsala come riportato da tutti i libri di storia.

A questi, poi, bisogna aggiungere gli «orrori» di ortografia o in qualche caso di grammatica, sottolineati col rosso dai criticoni della rete, che in un certo senso fanno sembrare quasi banali gli svarioni matematici, come l'affermazione da parte di Sibilia che dal 1969 (data dello sbarco sulla luna) al 2014 gli anni trascorsi siano 43 e non 45. La creazione biblica in 3 giorni, dopo «l'informazione a 370 gradi» - perla quest'ultima del ministro del Sud Barbara Lezzi - pertanto, può considerarsi l'ennesima novità in materia di gaffe da record, per un Movimento che nel Mezzogiorno, dalla geometria, alla scienza, dalla tv ai social, «non starebbe rivedendo solo l'Ordine del Paese, ma anche quello naturale e in questo caso particolare, come le origini del creato»: è il consigliere comunale di Avellino Luca Cipriano, ad esempio, a ironizzare così sul web aggiungendo come «nei 3 giorni liberi ipotizzati da Sibilia, probabilmente, Dio creò il Movimento 5 Stelle». Errare, però, è umano. L'importante è non perseverare.
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