Anna, una sedia a rotelle
tra le buche dell'indifferenza

Anna, una sedia a rotelle tra le buche dell'indifferenza
di Riccardo Cannavale
Venerdì 6 Dicembre 2019, 14:00
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«Ma che vuoi che sia un po' d'asfalto saltato». È tutto qui, in una frase apparentemente banale, il peso dell'indifferenza che schiaccia. Hai voglia di giornate mondiali di sensibilizzazione: non diminuirà di intensità fino a quando quel po' d'asfalto saltato non diventerà un problema di tutti. E non solo di Rita De Sapio, la mamma di Anna, una ragazzina affetta sin dalla nascita da una rara malattia degenerativa. Anna ha 15 anni e vive a Monteforte, in via Acqua delle Noci. Una zona che negli ultimi lustri ha vissuto una espansione importante dal punto di vista urbanistico. E demografico, naturalmente.

La sua patologia la costringe su una sedia a rotelle. Una condizione, però, che nè Anna nè la mamma vivono come un ostacolo insormontabile. Perchè c'è l'affetto della famiglia, dei compagni di scuola, degli amici, degli assistenti sanitari a non far sentire affatto un peso il suo stato. Da tempo, Rita De Sapio lamenta la presenza dinanzi casa di buche e sconnessioni nell'asfalto che non agevolano affatto le manovre con la carrozzina. «La strada che conduce a casa osserva la signora De Sapio - è stretta ed è devastata da buche che rendono difficile e pericoloso muoversi su di una sedia a rotelle. Più volte mia figlia ha rischiato di cadere».

Anna frequenta con profitto il liceo Imbriani di Avellino. Esce di casa ogni mattina. Ed ogni mattina deve fare attenzione a che le ruote della sua carrozzina non restino intrappolate tra le buche. E la stessa cosa accade quando, al pomeriggio, si trova a ripercorrere lo stesso tratto di strada per recarsi al centro di riabilitazione. O quando, più semplicemente, ha voglia di uscire con la mamma per una passeggiata.

In tutta questa storia, c'è un solo ostacolo, quello sì insormontabile. È l'ostacolo dell'indifferenza e della superficialità che viene posizionato da chi sarebbe in realtà chiamato a rimuoverli gli ostacoli.

C'è tanta dignità nelle parole di Rita. Che senza mai alzare i toni ricorda come a più riprese si sia rivolta agli uffici comunali chiedendo un gesto di pietas, nulla di più. Una colmata, circoscritta, d'asfalto ed una livellata del manto stradale. Tempo stimato dell'intervento: sette minuti circa. Compresa la percorrenza da Palazzo Loffredo. «A settembre mi sono rivolta all'ufficio tecnico. Mi fu risposto che nel giro di qualche giorno sarebbe stato risolto il problema».

Invece, di giorni ne sono girati molti di più. Ed è quasi naturale che, per chi vive una quotidianità come quella di Rita ed Anna, a girare non siano solo i giorni. «Mi fa rabbia racconta Rita De Sapio dover avanzare certe richieste. Mia figlia vive già una situazione di difficoltà. Basterebbe un po' di umanità per comprendere. Niente di più».

Un gesto di umanità (oltre che di legalità) sarebbe anche quello di posizionare nell'area che il comune ha riservato per la sosta riservata ai diversamente abili la opportuna segnaletica verticale, che rappresenta pur sempre un deterrente all'inciviltà. Il sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano, che a onor del vero è persona sempre attenta a questioni come quella sollevata da Rita De Sapio, si è detto sinceramente rammaricato e pronto a rimediare.

La promessa di un intervento risolutivo è arrivata, immediata, anche dall'assessore ai lavori pubblici, Carmine Tomeo. Che ha assicurato che per la giornata di martedì 10 dicembre la questione sarà risolta. Un impegno preciso, cui farà seguito una verifica altrettanto precisa da parte nostra. Perchè in fondo, per un'amministrazione, cosa vuoi che sia un po' d'asfalto saltato?
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