Dogana, D'Agostino getta la spugna:
la grande fuga dal progetto di Fuksas

Dogana, D'Agostino getta la spugna: la grande fuga dal progetto di Fuksas
di Flavio Coppola
Domenica 3 Ottobre 2021, 12:00
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Anche il Responsabile unico del procedimento vuole abbandonare la nave della Dogana, ormai alla deriva. Gaetano D'Agostino, il super dirigente comunale nominato ad inizio anno dal sindaco Festa, secondo i maligni proprio per condurre in porto l'affidamento diretto oltre soglia a Massimiliano Fuksas, ha scritto al segretario generale, Vincenzo Lissa, in questo caso dirigente del settore Urbanistica, presso cui è incardinato il progetto Dogana, per essere sostituito. D'Agostino chiede la nomina di un nuovo Rup, con la motivazione che l'incarico non sarebbe più conciliabile con gli altri suoi numerosi impegni dirigenziali, anche considerata la carenza di personale degli uffici. Istanza che, però, Lissa ha respinto, ricordando l'irrinunciabilità del ruolo di Responsabile unico del procedimento.

La notizia, che fa discutere a Palazzo di Città, conferma la vera e propria fuga dalla Dogana ormai in atto da due anni. Dopo la defezione del primo archistar indicato da Festa, Francesco Venezia, la gara a chi se ne va prima era ripartita ufficialmente il 31 dicembre scorso. Secondo le ricostruzioni più accreditate, il primo tra i dirigenti a rifiutarsi di portare avanti la procedura di affidamento diretto a Fuksas per 300.000 euro, dunque sopra la soglia consentita dal Codice degli appalti come poi ha rilevato ineluttabilmente l'Anticorruzione era infatti stato il funzionario apicale del settore Lavori pubblici, Luigi Cicalese.

A questo punto, l'incarico di Responsabile unico del procedimento era stato sottratto alla funzionaria del settore, Anna Freda, e affidato proprio a D'Agostino, che contestualmente veniva nominato dirigente a tempo determinato. Subito dopo, rinunciavano due dei tre membri del gruppo di progettazione interna del Comune. E pure l'Avvocatura interna, incaricata di fornire un parere legale sulla procedura voluta dal sindaco Festa, si sfilava con la motivazione dei pesanti carichi di lavoro e del sottodimensionamento dell'ufficio. Defezioni che avevano semplicemente confermato tutti i dubbi esistenti nella macchina amministrativa comunale rispetto all'iter voluto dal primo cittadino. E che poi i fatti hanno dimostrato essere fondati.

La procedura messa in piedi, dal punto di vista tecnico proprio, da D'Agostino e Lissa, impugnata dall'Ordine degli Architetti e dal consigliere di opposizione, Nicola Giorano, è stata puntualmente stoppata dall'Anac. E nel mezzo, cioè prima del responso ufficiale dell'Anticorruzione, era avvenuta la fuga più illustre: quella dello stesso architetto di fama internazionale, Massimiliano Fuksas. Oggi, mentre D'Agostino spinge per farsi sostituire, anche il dirigente all'Urbanistica, Lissa, è fuori gioco. In questo caso, perché convalescente dopo un incidente. Infatti, nel ruolo di segretario generale, il sindaco Festa ha appena indicato il Ragioniere capo, Gianluigi Marotta. Un disastro completo. E non a caso, l'intera procedura di riqualificazione del bene, per la quale l'amministrazione Foti aveva ottenuto 3,5 milioni di euro con un progetto di fattibilità che resta l'unico esistente, è in un vero e proprio pantano. A testimoniarlo plasticamente, i solleciti che il settore Più Europa continua ad inoltrare agli altri uffici rispetto alla doccia gelata giunta a luglio dalla Regione, che ha comunicato di aver congelato i fondi in questione proprio a causa dello stop dell'Anac. Il settore Piu Europa chiede «di relazionare in merito ai provvedimenti che si intende assumere e alle azioni correttive da adottare per garantire il rispetto del cronoprogramma dell'operazione nei termini previsti dal Piano operativo FESR 2014-2020». Sono passati oltre due mesi e nessuno ha avuto la risposta. E anche l'annunciata procedura legale contro l'Anac, per la quale è stato conferito un secondo incarico esterno all'avvocato romano, Mario Sanino, è rimasta congelata. Non è più chiaro se il Comune proporrà ricorso al Tar contro il parere dell'anticorruzione o sceglierà un'altra strada. L'unica sarebbe affidare l'incarico come previsto dalla legge attraverso un bando pubblico aperto a tutti.

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