Fine della telenovela Fuksas. L'Anac ha parlato. Per il Comune, è game over; per il destino della Dogana, la conferma che altri due anni e mezzo sono passati invano. L'Autorità nazionale anticorruzione si è riunita lo scorso 27 ottobre. E ha appena comunicato gli esiti della sua deliberazione al sindaco, Gianluca Festa. Il previsto affidamento diretto al grande architetto romano non si può fare. Con buona pace del parere espresso a favore dall'avvocato di parte, Mario Sanino. Il Comune, lo scorso 10 ottobre, aveva provato a tirare dritto, nonostante un precedente e già perentorio stop dell'Anticorruzione, giunto dopo i ricorsi degli Architetti, degli Ingegneri, e l'esposto del consigliere Nicola Giordano. Ma chiarendo che per procedere servivano «un nuovo riscontro positivo dell'Anac» e la «conseguente rivisitazione della nota regionale» del 27 luglio scorso, che congelava i 3,5 milioni a disposizione. Ma l'Anac conferma tutto. Innanzitutto, constatando che, l'ultima «determinazione dirigenziale perviene alle medesime conclusioni e dall'insieme della documentazione fornita non risultano emergere apprezzabili novità». Ecco il verdetto: «Le conclusioni del 13 luglio 2021 devono pertanto ritenersi valide anche con riferimento alla nuova determinazione dirigenziale». L'ultima mossa del Comune giunta a sorpresa al posto dell'annunciato ricorso - non ha spostato una virgola. E' finita. Prima di tutto, perché si parla di «un servizio di progettazione, e non dell'acquisizione o creazione di un'opera d'arte». E quindi il richiamo a questa fattispecie «risulta non coerente, anche considerando che il finanziamento regionale è finalizzato proprio alla rivalutazione architettonica e strutturale» della Dogana.
L'amministrazione aveva evidenziato la coerenza della spesa dei fondi, ma l'Anac, anche qui, aggiunge: «E' certamente nelle prerogative dell' amministrazione comunale che la valorizzazione dell'identità culturale e turistica della città venga, ad esempio, effettuata con l'acquisto o commissionamento di una specifica opera d'arte, ma non è questo il caso». Ancor più netto il pronunciamento che smonta l'assunto di base del Comune: con Fuksas si sarebbe creata un'opera d'arte unica, così da poter sfruttare l'apposita norma e bypassare le soglie del Codice appalti. «Non può asserirsi bacchetta l'Anticorruzione - che la prestazione dell'architetto Fuksas sia di per sé infungibile per il solo fatto che sia un professionista di larga fama.
Secondo Palazzo di Città, Fuksas è l'unico «ad aver progettato opere uniche di pari valore», e «l'unico architetto internazionale ad essere iscritto sul MEPA». Se questo secondo aspetto «non rileva», la prima asserzione dicono i giudici - «appare conseguente ad un non adeguato esame del relativo mercato di riferimento». «In Italia, e non solo, sono numerosi i professionisti di rinomata fama che hanno progettato interventi di recupero e riqualificazione edilizia di elevato pregio artistico. L'Amministrazione può essere stata indotta ad individuare l'architetto Fuksas, probabilmente per la maggiore visibilità di cui è stato destinatario, circostanza che lo rende famoso anche ai non addetti ai lavori». Messaggio chiarissimo. E torna la lezione sull'infungibilità, «che si verifica solo quando «non esistono alternative». Questo «non corrisponde alla realtà dei fatti». Chiarito che è finita, l'Anac invita l'amministrazione Festa a ricercare «una sana competizione, senza alcuna preclusione di sorta, nel rispetto dei principi di libera concorrenza». E chiosa con un appunto durissimo sui ritardi accumulati dal sindaco: «L'accordo sul Pics, è stato firmato il 5 agosto 2019, mentre la determina a contrarre con la quale il Comune ha espresso la propria intenzione di effettuare l'affidamento diretto a Fuksas è datata 26 marzo 2021, ovvero quasi due anni dopo. Nessuna ulteriore azione è stata posta in essere dall'amministrazione comunale per superare poi la fase di stallo venutasi a creare a seguito delle conosciute circostanze. Questa autorità non può non rilevare come si continui a ritardare la corretta attuazione del Pics».
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