Dogana, dall'Anac arriva la bocciatura
definitiva dell'affidamento a Fuksas

Dogana, dall'Anac arriva la bocciatura definitiva dell'affidamento a Fuksas
di Flavio Coppola
Venerdì 12 Novembre 2021, 07:35
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Fine della telenovela Fuksas. L'Anac ha parlato. Per il Comune, è game over; per il destino della Dogana, la conferma che altri due anni e mezzo sono passati invano. L'Autorità nazionale anticorruzione si è riunita lo scorso 27 ottobre. E ha appena comunicato gli esiti della sua deliberazione al sindaco, Gianluca Festa. Il previsto affidamento diretto al grande architetto romano non si può fare. Con buona pace del parere espresso a favore dall'avvocato di parte, Mario Sanino. Il Comune, lo scorso 10 ottobre, aveva provato a tirare dritto, nonostante un precedente e già perentorio stop dell'Anticorruzione, giunto dopo i ricorsi degli Architetti, degli Ingegneri, e l'esposto del consigliere Nicola Giordano. Ma chiarendo che per procedere servivano «un nuovo riscontro positivo dell'Anac» e la «conseguente rivisitazione della nota regionale» del 27 luglio scorso, che congelava i 3,5 milioni a disposizione. Ma l'Anac conferma tutto. Innanzitutto, constatando che, l'ultima «determinazione dirigenziale perviene alle medesime conclusioni e dall'insieme della documentazione fornita non risultano emergere apprezzabili novità». Ecco il verdetto: «Le conclusioni del 13 luglio 2021 devono pertanto ritenersi valide anche con riferimento alla nuova determinazione dirigenziale». L'ultima mossa del Comune giunta a sorpresa al posto dell'annunciato ricorso - non ha spostato una virgola. E' finita. Prima di tutto, perché si parla di «un servizio di progettazione, e non dell'acquisizione o creazione di un'opera d'arte». E quindi il richiamo a questa fattispecie «risulta non coerente, anche considerando che il finanziamento regionale è finalizzato proprio alla rivalutazione architettonica e strutturale» della Dogana.

L'amministrazione aveva evidenziato la coerenza della spesa dei fondi, ma l'Anac, anche qui, aggiunge: «E' certamente nelle prerogative dell' amministrazione comunale che la valorizzazione dell'identità culturale e turistica della città venga, ad esempio, effettuata con l'acquisto o commissionamento di una specifica opera d'arte, ma non è questo il caso». Ancor più netto il pronunciamento che smonta l'assunto di base del Comune: con Fuksas si sarebbe creata un'opera d'arte unica, così da poter sfruttare l'apposita norma e bypassare le soglie del Codice appalti. «Non può asserirsi bacchetta l'Anticorruzione - che la prestazione dell'architetto Fuksas sia di per sé infungibile per il solo fatto che sia un professionista di larga fama.

Neppure un presunto più alto livello qualitativo del servizio può considerarsi sufficiente a giustificare l'infungibilità. Si tratta, infatti, di elementi che, da soli, non possono condurre al ricorso alla procedura negoziata senza bando precludendo, in tal modo, ad altri potenziali concorrenti di presentare offerte qualitativamente equipollenti se non superiori».

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Secondo Palazzo di Città, Fuksas è l'unico «ad aver progettato opere uniche di pari valore», e «l'unico architetto internazionale ad essere iscritto sul MEPA». Se questo secondo aspetto «non rileva», la prima asserzione dicono i giudici - «appare conseguente ad un non adeguato esame del relativo mercato di riferimento». «In Italia, e non solo, sono numerosi i professionisti di rinomata fama che hanno progettato interventi di recupero e riqualificazione edilizia di elevato pregio artistico. L'Amministrazione può essere stata indotta ad individuare l'architetto Fuksas, probabilmente per la maggiore visibilità di cui è stato destinatario, circostanza che lo rende famoso anche ai non addetti ai lavori». Messaggio chiarissimo. E torna la lezione sull'infungibilità, «che si verifica solo quando «non esistono alternative». Questo «non corrisponde alla realtà dei fatti». Chiarito che è finita, l'Anac invita l'amministrazione Festa a ricercare «una sana competizione, senza alcuna preclusione di sorta, nel rispetto dei principi di libera concorrenza». E chiosa con un appunto durissimo sui ritardi accumulati dal sindaco: «L'accordo sul Pics, è stato firmato il 5 agosto 2019, mentre la determina a contrarre con la quale il Comune ha espresso la propria intenzione di effettuare l'affidamento diretto a Fuksas è datata 26 marzo 2021, ovvero quasi due anni dopo. Nessuna ulteriore azione è stata posta in essere dall'amministrazione comunale per superare poi la fase di stallo venutasi a creare a seguito delle conosciute circostanze. Questa autorità non può non rilevare come si continui a ritardare la corretta attuazione del Pics».
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