Dogana di Avellino, nuovo intoppo:
mancano i soldi per l'incarico al tecnico

Dogana di Avellino, nuovo intoppo: mancano i soldi per l'incarico al tecnico
di Flavio Coppola
Domenica 5 Luglio 2020, 11:00
4 Minuti di Lettura

La maledizione dei grandi cantieri sopravvive pure al Covid. Dogana, Tunnel, Metropolitana leggera. I progetti più ambiziosi e più attesi della città restano in un limbo. Emblematico il caso dello storico edificio di Piazza Amendola. Anche qui c'è l'intoppo. Ad un anno dall'annuncio dell'incarico per la progettazione al famoso architetto Francesco Venezia, si scopre l'ostacolo tecnico. Un fatto sostanziale, che continua ad impedire all'ente di poter cominciare a passare dalle parole ai fatti. Venezia, infatti, ha accettato di buon grado di occuparsi solo della parte architettonica dell'opera. Per la non meno importante parte strutturale, indispensabile per dar forma e solidità nuove ad un edificio antico e che versa nel degrado da decenni, l'amministrazione ha individuato un tecnico apposito. Ma la determina di affidamento dell'incarico, già approvata, non avrà efficacia fino a quando l'ente non approverà il Bilancio di previsione e stanzierà le risorse necessarie per coprirlo. Secondo le stime dell'ente e la road map nazionale, al via libera in aula si potrebbe arrivare anche a fine settembre. Prima di poter bandire la gara per l'affidamento dei lavori con la progettazione esecutiva, dunque, serviranno altri mesi. Eppure i 3,5 milioni di euro per la realizzazione dei lavori, stanziati nell'ambito del Progetto integrato città sostenibile, sono stati messi accordati al Comune già prima che l'amministrazione Festa si insediasse. Segnatamente, sotto il commissario, Giuseppe Priolo. Se non altro, nella mente di Venezia ci sarebbe e da tempo una precisa visione: una sorta di casa dell'arte e dei giovani, con un restauro conservativo della facciata e una ricostruzione ex novo del resto dell'edificio. Statue e fregi, secondo quanto veniva annunciato dallo stesso Venezia l'ultima volta che veniva visto ad Avellino, cioè a dicembre scorso, dovrebbero tornare al loro posto. Ma non è possibile dire quando.

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Progettazione definitiva terminata e stessa incertezza sui tempi, già infiniti, per la conclusione del tunnel. Da quanto trapela da Palazzo di Città, è finalmente pronto l'elaborato per la messa a bando dell'ultimo intervento. Si tratta dei lavori richiesti nell'ormai lontana primavera del 2019 dal Provveditorato regionale alle opere pubbliche al Comune. Interventi relativi alla sicurezza nella percorrenza del sottopasso: dalla segnaletica all'illuminazione, fino all'impiantistica. Lavori che, come si sa da più di un anno, sono obbligatori e che valgono circa 500.000 euro. Se il progetto è appena stato realizzato e i fondi ci sono anche se si gioca sul filo dell'euro - resta da pubblicare ed espletare la gara per l'affidamento. Sul punto, come pure sui destini della Dogana, l'assessore ai Lavori pubblici, Antonio Genovese, dribbla le domande. Certezze, dunque, non ce ne sono, anche se a più riprese l'amministrazione ha annunciato di volersi lasciare alle spalle la telenovela degli ultimi 12 anni. Dopo aver indicato le scorse festività natalizi come dead line, il sindaco Festa ha rilanciato, puntando ala fine del 2020. Secondo quanto si apprende dal Comune, però i tempi per realizzare i lavori ammonterebbero a circa 4 mesi. Il che vuol dire, considerata la necessità di pubblicare ed aggiudicare prima la gara, se va bene in piena estate, che difficilmente si riuscirà a centrare anche questo obiettivo. E' nuovamente scomparsa dai radar dell'amministrazione, invece, la Metropolitana leggera. L'ultimo incontro con l'impresa «Sirti» ha confermato che l'opera è pronta per oltre il 90 per cento.

Ma non potrà mai esser messa su strada, fino a quando non si comprenderà chi dovrà occuparsi della sua gestione. Al momento non ci sono pretendenti. Così si continua a temporeggiare. Sul finire dell'anno scorso, reduci da un incontro al Ministero delle Infrastrutture, dopo che sull'opera si erano accesi i riflettori della Corte dei Conti, Festa e Genovese dichiaravano la volontà di chiudere entro l'anno in corso. Speriamo. Si lavora, invece, a Piazza Castello, dove l'impresa «Giotto» sta ancora realizzando quella bretellla di congiunzione tra via Circumvallazione e Corso Umberto che, anche qui, porta il nome di Priolo. L'estate scorsa, Genovese aveva ipotizzato 180 giorni di lavori. Ieri mattina il cantiere aperto mostrava che la strada è tutta da costruire. Uomini e mezzi in piena attività al vecchio Mercatone. Ma l'impegno assunto dalla ditta «Vivendi Srl», che darà il proprio nome al gigante malato di Largo ferriera e ha finanziato il project financing con 9 milioni di euro, è dei più ambiziosi: finire prima dell'estate.

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