Cinquanta imprese per la Dogana di Avellino. Ora l'opera del Fanzago è pronta per lo storico restauro. E ci sono già decine e decine di candidature ufficiali depositate in Comune. Nel sopralluogo svolto ieri presso l'antico edificio di Piazza Amendola, il sindaco, Gianluca Festa, ha preso atto dell'avvenuta pulizia interna. Un lavoro di tipo «straordinario», condotto nell'ultimo mese dall'impresa «Digi», e per circa 100.000 euro. Un intervento che ha portato fuori dall'opera tonnellate di materiali di ogni tipo. Rifiuti in ferro, legno e travi che ancora giacevano nel perimetro interno dopo l'incendio del vecchio «Cinema Umberto», nel 1992. All'interno, la Dogana si mostra finalmente nuda. Un grande contenitore tutto da riempire. Eppure pieno di storia. Che resiste soltanto in relazione alle mura perimetrali, anche qui non senza intere parti da ricostruire, ed alla preziosa facciata per fortuna in discrete condizioni.
«Ho svolto un sopralluogo al palazzo della Dogana per controllare i lavori di pulizia dello storico edificio, simbolo della nostra città - dice Festa - È stata un'occasione per riflettere sul valore di luoghi come questo e sulla necessità di dare nuova vita al nostro passato per valorizzare le nostre origini».
L'iter per la riqualificazione, intanto, è già formalmente partito. Lunedì sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte sulla manifestazione di interesse pubblicata dall'ente allo scopo di creare una lista di 10 imprese tra le quali scegliere con procedura negoziata quella che si occuperà materialmente dei lavori. Hanno partecipato una cinquantina di imprese. A dimostrazione del fatto che l'appalto, da circa 3 milioni, fa gola. Nonostante la sua grande delicatezza. Il progetto dello studio «Corvino e Multari» ora c'è ed è definitivo-esecutivo. È pronta a partire la richiesta di rito di un parere della Soprintendenza per poter aggiudicare. Con velocità. L'obiettivo è affidare l'appalto di riqualificazione entro la fine dell'anno in corso. Per chiudere tutto non oltre dicembre 2023. La Dogana disegnata dai nuovi progettisti sarà destinata ai giovani e sorgerà su 3 livelli. L'ultimo dei quali, un pavimento in legno rappresentato dalla copertura, sarà dedicato a Cosimo Fanzago. All'interno sono previsti convegni e dibattiti culturali, video proiezioni, corsi e attività creative, momenti di studio. All'esterno è prevista un'area relax, davanti al museo «en plen air» della facciata con la preziosa statuaria. Chiaramente, i temi dirimenti della funzione della nuova Dogana e della sua gestione meriteranno un approfondimento in Consiglio comunale.
Sul punto, il consigliere del Pd, Luca Cipriano, ha presentato insieme alle opposizioni un ordine del giorno perentorio. Ma anche il sindaco, Gianluca Festa, ha prontamente annunciato una riunione ad hoc della massima assise cittadina per discutere ogni punto. Per una volta, tutti d'accordo. L'appuntamento sarà fissato dalla prossima conferenza dei capigruppo. Intanto, l'immagine dell'interno della struttura, finalmente sgombera dai rifiuti e dai segni di quel degrado quarantennale che ne avevano compromesso funzione e sopravvivenza, fa impressione. E fa discutere. Luca Battista, architetto paesaggista già attivo nella stesura del nuovo Piano del Verde del Comune, parla di «un'immagine molto potente». «Nella nuova Dogana scrive - mi piacerebbe entrare e poter vedere conservato il rapporto visivo con l'intorno».