Dogana Avellino, restyling al palo:
il comitato torna all'attacco

Dogana Avellino, restyling al palo: il comitato torna all'attacco
di Flavio Coppola
Martedì 18 Giugno 2019, 10:31
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Che ne è stato degli impegni per la Dogana? È questa la domanda di fondo che il Comitato per la salvezza del monumento, presieduto da Franco Festa, rivolge senza troppi giri di parole al commissario Giuseppe Priolo e, per la proprietà transitiva, al nuovo sindaco di Avellino, Gianluca Festa, che gli subentrerà tra qualche giorno.
Lo scorso 17 aprile, infatti, il Comitato incontrò il numero uno di Piazza del Popolo e gli sottopose 4 punti sui quali l'ente avrebbe potuto concentrarsi da subito per sottrarre all'insopportabile degrado l'opera simbolo della città di Avellino.
 
Il commissario tese la mano, e ora gli attivisti chiedono il conto: «Siamo un gruppo di cittadini che, da anni, segue le vicende del recupero di uno dei pochi monumenti storici presenti in città, la Dogana dei Grani scrive Franco Festa - Abbiamo avuto alcuni mesi fa il piacere e l'onore di un incontro con il commissario. Volevamo sapere se è riuscito, come ci aveva promesso, ad accorciare i tempi per la firma dell'accordo relativo al progetto integrato Europa-Pics, che andrebbe a restaurare l'opera, e se dunque tale firma è stata apposta». Per la verità, l'accelerazione sui progetti Pics, nelle ultime settimane, c'è stata. L'amministrazione commissariale ha rimodulato, d'intesa con la Regione, tutti i finanziamenti e i progetti, approvandoli il mese scorso. Successivamente, avrebbe definito il tutto nell'apposita cabina di regia con Palazzo Santa Lucia, propedeutica alla firma vera e propria dell'accordo di programma.

L'esito dei confronti con la Regione, dunque, potrebbe conoscersi nei prossimi giorni, quando il commissario terrà un bilancio documentato delle proprie attività. Per la Dogana, la rimodulazione dei progetti disposta da Piazza del Popolo stanzia precisamente 3,5 milioni di euro. Il progetto prevede la realizzazione di un centro polifunzionale per giovani, con iniziative e convegni che possano avvicinarsi al mondo dell'arte e della cultura, ed ovviamente al lavoro. Entro l'estate la svolta amministrativa dovrebbe dunque arrivare. Chiaramente, prima di poter attivare l'intervento, bisognerà redigere un progetto esecutivo.

Sul punto, il sindaco Festa, in campagna elettorale, si era fatto portavoce di una proposta altisonante: coinvolgere il maestro Ettore De Conciliis (che poi venne indicato come possibile consulente dall'altro candidato sindaco Luca Cipriano) per una pianificazione di grande qualità. Ora si potrà verificare la consistenza di quelle parole. Nel frattempo, sono tanti i punti ancora controversi di un monumento che nemmeno l'amministrazione commissariale è riuscita a restituire alla città. Prima di tutto, perché la Dogana dei Grani è ancora sotto sequestro. Non a caso, una delle promesse che il commissario aveva consegnato al comitato per la Dogana lo scorso aprile era tentare un faccia a faccia con il Procuratore della Repubblica, Rosario Cantelmo, in cui verificare la possibilità del dissequestro. In merito, ad oggi, non ci sarebbero novità.

Anche per questo, l'area antistante l'antico manufatto, ovvero piazza Amendola, è spesso ricettacolo di rifiuti, attraversata da topi, e sommersa dalle erbacce. Altra missione non da poco per il prossimo sindaco di Avellino sarà, infine, il recupero della facciata e della statuaria. Qui il pallino è nelle mani della Soprintendenza ai beni Architettonici e Paesaggistici. E i tempi per una risposta sembrano allungarsi a dismisura. In definitiva, dopo l'esproprio operato dall'amministrazione Foti alla famiglia Sarchiola, tra vibranti polemiche e una dura battaglia legale, il più importante monumento della città resta un rudere. Perdipiù, ingabbiato dall'impalcatura in ferro fatta apporre cinque anni or sono dalla Procura per ridurre il rischio di crolli della facciata. Almeno sul punto, i controlli periodici operati dal Comune sarebbero rassicuranti. Questo pericolo, ad oggi, non esiste.
 
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