Doppi stipendi all'Asl di Avellino,
buste paga ai raggi X

Doppi stipendi all'Asl di Avellino, buste paga ai raggi X
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 17 Gennaio 2019, 11:30
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Interrogatorio di garanzia per il medico accusato di peculato e falso, insieme ad un funzionario e ad un dipendente dell'Asl di Avellino, tutti finiti nell'inchiesta sui «doppi stipendi».

Il professionista, originario dell'Alta Irpinia, ha fornito la sua versione dei fatti agli agenti della Guardia di finanza del comando di Avellino. Allo stato è accusato di aver intascato indebitamente circa 200mila euro.

L'interrogatorio di garanzia si è svolto presso il comando di via Pontieri davanti agli agenti che seguono l'inchiesta su delega del pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro. Ininterrottamente per sei ore, affiancato dai suoi legali Salvatore e Antonio Rosania, ha fornito chiarimenti per far luce sulle accuse mosse nei suoi confronti, collaborando con gli inquirenti.

Alla luce di questo interrogatorio l'inchiesta potrebbe subire ulteriori sviluppi. Gli uomini della Gdf agli ordini del comandante Gennaro Ottaiano stanno passando al setaccio non solo le buste paga dell'Azienda Sanitaria Locale, ma anche le prestazioni occasionali, le prestazioni aggiuntive e le turnazioni eseguite, nonché presunti certificati falsi, al fine di ricostruire le somme non dovute.
 
L'indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Avellino e guidata dal pubblico ministero Del Mauro ha preso il via dopo la denuncia della manager dell'Azienda sanitaria di via degli Imbimbo, Maria Morgante, che si era messa in seguito alle anomalie riscontrate all'interno degli uffici.

Non si esclude che l'inchiesta sia destinata ad allargarsi dopo eventuali riscontri con i documenti cartacei in mano alle Fiamme gialle e sui quali sono già a lavoro.

Nel mirino degli agenti della Guardia di Finanza di Avellino, sarebbe finita l'Unità Operativa Complessa del personale non strutturato dell'Azienda sanitaria locale dove, con ogni probabilità, sarebbero state trovate le modalità e gli artifici per gonfiare gli stipendi di alcuni medici di base, agevolandone alcuni e penalizzandone altri. Se qualche dipendente fosse compiacente o meno verrà accertato successivamente con le ulteriori indagini affidate agli agenti della guardia di finanza del comando di Avellino.

Al momento solo ipotesi che cercano conferme dopo i sequestri negli uffici dediti ai calcoli degli gli stipendi dei medici di base, delle guardie mediche e degli specialisti ambulatoriali. E sarebbe in questo settore che si sarebbero verificate le presunte irregolarità per circa 200mila euro, al momento segnalate, ma non si esclude che le somme truffate siano destinate a salire vertiginosamente.

Per il momento al vaglio degli inquirenti ci sarebbero tre posizioni. In primis il medico, ma gli inquirenti ipotizzano anche eventuali complicità di qualcuno all'interno dell'ufficio nel quale i calcoli delle prestazioni venivano effettuati prima di essere erogate ed intascate.

Al momento nessun dipendente dell'ufficio in questione è stato raggiunto da provvedimenti disciplinari, in attesa degli ulteriori sviluppi da parte degli organi inquirenti, anche se l'Asl di Avellino di via degli Imbimbo ha già aperto un'indagine interna per far luce sulle condotte dei dipendenti.

Sulla vicenda non aveva risparmiato parole dure anche il Governatore Vincenzo De Luca durante la presentazione del calendario all'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno: «All'Asl di Avellino qualcuno si paga il doppio stipendio con certificazioni false, so bene quello che abbiamo trovato. Sono decenni di abbandono, di sciatteria, di porcheria».

Intanto i legali Rosania, difensori del medico dell'Alta Irpinia sottoposto al decreto di sequestro della somma di 235mila euro, eseguito il 27 dicembre scorso e convalidato il 7 gennaio, stanno valutando se presentare istanza di riesame per ottenere il dissequestro. Stamane scadono i dieci giorni di tempo per presentarla.
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