«L'impegno che assumo con la città per l'ex Eliseo è di ottenere i certificati per l'agibilità entro la fine della gestione commissariale. Mai pensato di non rispettare la destinazione d'uso della struttura che è e sarà un cinema».
Dopo settimane di polemiche suscitate dall'interesse del comando provinciale dei Carabinieri forestali verso alcuni locali della futura «casa della cultura cinematografica», con tanto di sopralluogo dei militari accompagnati da personale del Comune, il commissario Giuseppe Priolo chiarisce le sue intenzioni. L'occasione è la conferenza stampa di presentazione delle manifestazioni per l'80esimo Anniversario della nascita del Corpo dei Vigili del Fuoco. «Avellino è tutt'altro che una città dormiente soprattutto sotto l'aspetto culturale e lo dimostra ogni giorno. A partire dalla grande partecipazione agli eventi del Festival Pensieri Itineranti, finanziato dalla Regione nell'ambito del Poc Teatro, alle proiezioni del Festival di cinema internazionale Laceno d'Oro e ad appuntamenti importanti come il Premio Camillo Marino. Per questo ribadisce- siamo impegnati affinché l'ex Eliseo riapra. Poi altre decisioni, come eventuali attività collaterali nell'ambito della sicurezza anche per evitare che la struttura venga vandalizzata ancora o nodi come quello della gestione, saranno eventualmente prese dalla prossima amministrazione comunale. La gestione commissariale è impegnata a superare le lungaggini burocratiche che, fino ad oggi, hanno impedito di ottenere le certificazioni necessarie alla fruibilità del luogo».
Nessuna vena polemica nei confronti di chi, ex amministratori come gli assessori alla cultura Bruno Gambardella e Michela Mancusi e l'ex vicesindaco Antonio Gengaro, ma anche associazioni e comitati civici, avevano promesso battaglia contro l'ipotesi di ospitare all'interno dell'Eliseo una stazione dei Carabinieri forestali, eventualità definita «arbitraria e non conforme alla destinazione d'uso» dello storico edificio di via Roma. Il commissario prefettizio chiarisce che non è sua intenzione sostituirsi alla volontà popolare tantomeno non rispettare i precedenti atti amministrativi messi in campo sia per quanto riguarda la vocazione della struttura, finanziata con fondi europei nell'ambito del Progetto integrato città di Avellino con tre milioni e mezzo di euro per il restauro, sia sul fronte gestione con l'approvazione di una delibera di consiglio comunale per la creazione di una fondazione di partecipazione che veda insieme Comune, associazioni e finanziatori provati. «Definiremo le procedure per l'agibilità che è sub iudice della Commissione Pubblici Spettacoli in relazione agli ultimi adempimenti burocratici - prosegue Priolo - quel che è certo è che il cinema Eliseo per quanto mi riguarda resterà tale, non vi è dubbio. Sotto l'aspetto della sicurezza ci sono proposte che un amministratore ha il dovere di acquisire, valutare e poi, nell'ambito complessivo, prendere le proprie decisioni che devono sempre tener conto di tutte le esigenze. Sicuramente una struttura che è cinema e teatro, non può cambiare la sua natura».
E sulla futura gestione il commissario, pur annunciando che lascerà in eredità la decisione definitiva, accende però un campanello d'allarme: «il problema dell'ex Eliseo come di tante altre strutture che ho avuto modo di vedere ad Avellino, è quello di arrivare ad una gestione sostenibile altrimenti i nostri beni vanno in malora, restano soggetti a vandalismi ed altro. Il compito di un amministratore è individuare gestioni capaci di rendere vive e vitali le strutture in modo che restino simbolo di abbandono e degrado. Partendo da questo presupposto, tutte le proposte sono possibili ma le scelte è giusto che vengano prese dai rappresentanti democraticamente eletti dalla città».
Eliseo, dietrofront assegnazione:
«È e resterà un cinema»
di Rossella Fierro
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Mercoledì 27 Marzo 2019, 12:00
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