Avellino, esplode la terza bomba carta
sono le nuove intimidazioni del clan

Avellino, esplode la terza bomba carta sono le nuove intimidazioni del clan
di Vincenzo Castaldo
Sabato 20 Aprile 2019, 10:32
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Una bomba carta di grosso potenziale è stata fatta esplodere la scorsa sera davanti l'abitazione di A.S., 43enne già noto alle forze dell'ordine per reati contro la persona e il patrimonio. Sul posto sono prontamente giunti gli agenti del Commissariato di Polizia di Lauro, guidato dal commissario capo Vincenzo Sullo, e i vigili del fuoco di Avellino. Nessuno, per fortuna è rimasto ferito.

Le indagini sono attualmente in corso. Da quanto sì è appreso, l'altro ieri, intorno alle 22 circa, qualcuno si è portato in via Battisti, a una manciata di metri dalla piazza principale, e ha innescato una bomba carta rudimentale dal potenziale elevato dinanzi la porta d'ingresso della casa di A.S., per poi dileguarsi. La violenta esplosione ha praticamente mandato in frantumi i vetri delle finestre dell'edificio e di quelli adiacenti.

Fortunatamente, al momento della deflagrazione non c'era nessuno all'interno. Il forte boato dell'esplosione è stato sentito anche nel centro storico di Lauro, che dista all'incirca 4 chilometri. In via Battisti sono arrivati poco dopo dei cittadini, che hanno poi allertato gli agenti del Commissariato di Polizia di Lauro immediatamente accorsi sul posto. A.S. era a Nola quando si è verificata la deflagrazione: è stato contattato da un parente e non ha esitato a rientrare in paese per accertarsi dei danni subiti. Gli inquirenti, che hanno già avuto modo di ascoltarlo, battono tutte le piste e non escludono l'ipotesi di una vendetta personale. Pare che la bomba carta fatta esplodere in via Battisti sia simile, per intensità e dannosità, a quella fatta scoppiare sempre a Pago lo scorso 11 luglio davanti al Circolo degli Amici e a quella che ha danneggiato lo scorso 21 giugno a Bosagro di Quindici gran parte dell'auto di D.P., conosciuto da tutti nel vallo di Lauro perché titolare di un'azienda edile e di movimento terra.

A fronte di ciò e riscontrando similitudini anche nel modus operandi, gli inquirenti potrebbero davvero arrivare a sostenere che dietro i tre atti intimidatori di Pago e di Bosagro di Quindici si cela la stessa mano. Si intensificano intanto i controlli delle forze dell'ordine nel vallo di Lauro, dove nell'ultimo semestre si sono verificati molteplici atti intimidatori che hanno suscitato paura e sgomento tra amministratori e cittadini. Non tutti però sono da ricondurre alla camorra. Gli inquirenti non sembrano avere dubbi: il territorio vallivo è sempre più pervaso da una giustizia «fai da te» che prende spunto dalle azioni tipiche della criminalità organizzata. La pratica più adottata nel Vallo da chi predilige questa giustizia è quella di bruciare i veicoli a motore (auto, trattori, macchine agricole).

Da oltre un anno sono stati incendiati numerosi autoveicoli e quasi tutti sono prodotti della giustizia «fai da te». Nella notte del 1 marzo 2018 furono bruciate una Fiat Idea a Pago e una Fiat Panda a Taurano. Per questi due fatti si esclude la mano della camorra. Il 28 luglio 2018, poco prima delle 23, a Migliano di Lauro andarono in fiamme due trattori, una macchina per la raccolta delle nocciole e un atomizzatore.
Anche in questo caso la camorra non c'entra. Il 1 ottobre 2018, a Ima di Lauro prese fuoco nella mattinata l'Alfa Romeo Giulia del vicesindaco Rossano Boglione. Le indagini sono in corso, ma da tempo hanno escluso la mano della camorra. Stesso discorso va fatto per la Fiat Panda e la Golf Volkswagen incendiate a Pago rispettivamente il 9 dicembre 2018 e il 1 gennaio 2019 al commerciante Franco Acerra e al pasticciere Mario Vitale.
 
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