Avellino, maxi stretta sugli evasori:
«Dieci milioni in due anni»

Avellino, maxi stretta sugli evasori: «Dieci milioni in due anni»
Venerdì 13 Dicembre 2019, 12:00
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Un mare di evasione fiscale. E «Assoservizi» raddoppia le previsioni di recupero: 10 milioni di euro anziché 5 fino alla fine del 2020.

Il concessionario esterno che gestirà Tari e Imu per conto del Comune, per quanto riguarda le quote arretrate e relative al periodo fino al 31 dicembre prossimo, ha preso definitivamente contezza della portata del problema in città. I dati sono stati ricavati dall'analisi delle banche dati sui contribuenti e di tutte le informazioni disponibili a Piazza del Popolo. Così ha ritoccato decisamente a rialzo le stime degli incassi dalla lotta ai morosi. «Rispetto ai 5 milioni previsti dal piano di rientro del pre-dissesto in 3 anni spiega l'assessore al Bilancio, Vincenzo Cuzzola siamo a quasi 10 in soli 2. Questo perché, alla prova dei fatti, è emerso che la base imponibile è più alta e le posizioni da aggredire sono molto maggiori». Si tratta di cifre che, se recuperate, porterebbero Avellino fuori dalle secche in tempi dimezzati rispetto alle attesa.

Come preannunciato da queste colonne, «Assoservizi sta spedendo le prime 2mila cartelle, che arriveranno entro fine anno. «Se il gestore riuscirà a recuperare questi importi spiega Cuzzola Avellino uscirà dal pre-dissesto in 5 anni, anziché in 10. Potremmo quindi farcela entro questa sindacatura. Pagheremmo il grosso dei debiti fuori bilancio e faremmo sparire il fondo crediti di dubbia esigibilità. Insomma - semplifica l'assessore - è sempre più evidente che il problema di questa città è che non si pagano i tributi. Altro che default».

D'altro canto, però, Avellino ha attivato ormai dalla scorsa primavera un piano di rientro in pre-dissesto. E cominciano a risultare poco comprensibili i grandi ritardi del Ministero dell'Interno sull'erogazione dei primi 8 milioni di euro dei 16 complessivi che toccano al capoluogo per aver aderito alla procedura. Dai gruppi di opposizione impazzano rumors forti sulla possibilità che l'iter avviato dall'ex commissario Giuseppe Priolo sia stato bocciato da Roma, poiché l'approvazione in Consiglio comunale sarebbe giunta oltre i 90 giorni previsti dalla legge rispetto al varo della prima delibera in giunta. In tal caso, si rischierebbe il default.

Per Cuzzola, però, questa circostanza non sussiste. Al Protocollo dell'ente non risulta nessuna comunicazione. All'assessore, per il quale fa fede la seconda delibera di pre-dissesto approvata da Priolo, risulta invece che le lungaggini derivino dalla svista di un funzionario ministeriale. Ma l'amministrazione vuole vederci chiaro fino in fondo. Così, preannunciando la decisione in commissione Bilancio, Cuzzola ha deciso di scrivere una missiva al Viminale. «Quando, nelle scorse settimane, il sindaco e il dirigente Marotta si sono recati al Ministero per avere informazioni ricorda un'impiegata rivelò candidamente che il Comune non aveva inviato la sua richiesta di adesione al fondo di rotazione. Invece c'era eccome, e le fu fatto notare. Ora continua siccome continuano a dirci da tempo di aver disposto il decreto per l'erogazione delle nostre risorse, eppure non arrivano, ritengo sia giunto il momento di sollecitare formalmente una risposta. Non possiamo vivere sbotta di chiacchiere».

Il riferimento, ora polemico, è rivolto proprio alle opposizioni: «Non mi risulta che sia mai stato sollevato un discorso relativo alle delibere approvate dall'ente. Allora credo sia giunto il momento di smetterla con questo gioco al massacro - dice - A chi giova il ostacolare l'amministrazione sul piano di riequilibrio dei conti?».

Intanto, in commissione Bilancio, è stata valutata la manovra appena risposta dal settore Finanze. Al vaglio del presidente, Nicola Giordano, i fondi appostati sul Natale, ma anche i 25.000 destinati da una nuova iniziativa sul vino cara al sindaco Festa. Il capogruppo di «Laboratorio Avellino» è netto: «Da una parte, c'è un predissesto sul quale non giungono ancora notizie incoraggianti; dall'altra una serie di variazioni di bilancio che servono quasi sempre per immaginare eventi e feste. Questo tipo di programmazione - sentenzia - è irrazionale nel merito e nel metodo».
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