Ex Moscati, il neo manager Pizzuti
apre al Comune: «Va riutilizzato»

Ex Moscati, il neo manager Pizzuti apre al Comune: «Va riutilizzato»
di Flavio Coppola
Mercoledì 21 Agosto 2019, 12:00
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Patto Comune-Moscati per rilanciare il vecchio ospedale di Viale Italia e i servizi sanitari.

Il nuovo manager della Città ospedaliera, Sergio Pizzuti, conferma l'avvio di una trattativa con il sindaco, Gianluca Festa, incontrato ieri mattina in occasione della donazione ricevuta dagli organizzatori di «Bimbo Days». La strada maestra prevede la restituzione della struttura di via Colombo, oggi della Regione, all'amministrazione di Piazza del Popolo, che in cambio cederebbe i suoli di contrada Amoretta.
 
Alla sua prima uscita ufficiale, dopo aver parlato con il primo cittadino, Pizzuti conferma: «Troveremo un accordo, il più legale e proficuo possibile, sia per il Comune che per l'Ospedale, per poter fare del vecchio Moscati un uso razionale ed utile alla popolazione. Ne abbiamo discusso ed intendiamo approfondire aggiunge perché è sicuramente un peccato che quella struttura sia lì a raccogliere detriti e immondizia. Del resto, così rappresenta anche un costo per l'azienda».

Un' intesa avviata, ma ancora da definire nel dettaglio, questa che, anche il sindaco Festa, sottolinea positivamente: «C'è voglia di collaborare. Una sana sinergia tra Comune e Azienda ospedaliera può far sì che il Moscati sia sempre più riferimento in Irpinia e Campania. Per il rientro in possesso dell'ex ospedale civile, poi, c'è la disponibilità a trovare una soluzione condivisa, per rilanciare la struttura e il commercio della zona di viale Italia».

Da poco succeduto ad Angelo Percopo al vertice dell'ospedale di Avellino, per scelta del governatore, Vincenzo De Luca, Pizzuti ha già potuto toccare con mano, nei primi giorni del suo mandato, le criticità e i punti di forza del «Moscati». Dopo una prima ricognizione nei reparti, annuncia i suoi primi impegni: emergenza-urgenza, fusione con il «Landolfi» di Solofra, interazione con l'Asl. «Abbiamo raccolto le sensazioni di molti utenti sul funzionamento del pronto soccorso - riferisce - Ed è qui che cercheremo di intervenire al più presto. C'è poi il rapporto e l'integrazione con l'ospedale di Solofra, che intendo portare a termine. E quindi il territorio, ovvero l'Asl, con cui dobbiamo instaurare una piena collaborazione».

Tutti e tre i punti sopraelencati, al netto degli indubbi sforzi di Percopo, necessitano ancora di interventi risolutivi. Soprattutto gli ultimi due, che attengono in particolare alla necessità di rilanciare un idillio con il manager Maria Morgante che, con il vecchio dg del «Moscati», non era mai decollato. Per il resto, per ragioni oggettive, Pizzuti non si spinge oltre, ma assicura: «Ci stiamo incontrando giornalmente con gli uffici per capire quali sono le priorità da affrontare. Non perderemo tempo».

Aspettando i primi interventi del manager sull'organizzazione della maggiore struttura sanitaria irpina, a scatenare un intenso dibattito sono state le stesse scelte politiche che hanno portato alla sua nomina. Ma anche a quella, immediatamente successiva, del nuovo direttore sanitario, Rosario Lanzetta. Sulla sua, Pizzuti la mette così: «Faccio il tecnico e ho sempre lavoro in sanità da 30 anni. Quindi so bene che le polemiche politiche fanno parte del gioco, ma il giudizio sul mio operato sarà determinato dai fatti, mi valuteranno le persone e la Regione». Quanto alla scelta di Lanzetta, già direttore sanitario con lui al «Rummo», dopo essere stato rimosso dal precedente incarico al «Loreto Mare», a seguito della morte di un giovane, Pizzuti non usa giri di parole e si produce in una difesa a spada tratta: «Conosco il direttore Lanzetta dall'inizio della sua carriera, negli '90. Ha svolto anche il ruolo di direttore generale ed è persona di grandissima esperienza e competenza. È nell'elenco regionale dei direttori sanitari ricorda - perché non sceglierlo?». Per Renato Pizzuti non ci sono dubbi: «È un'ottima scelta, ci sono poche altre persone con la sua esperienza. Sono un privilegiato - conclude il manager - ad averlo al mio fianco al Moscati».
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