Ci sono anche un magistrato onorario e un avvocato di Lauro tra gli oltre cinquanta indagati della maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Roma sui falsi incidenti. Si tratta di B.G., giudice onorario presso il Giudice di Pace di Marigliano, e di S.G., avvocato iscritto al foro di Avellino.
Sono stati raggiunti dagli avvisi di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari. I due professionisti dovranno rispondere di corruzione in atti giudiziari, falsità ideologiche e materiali ed altro. Sotto la lente d'ingrandimento della Procura capitolina ci sono due cause svoltesi presso gli uffici del Giudice di Pace di Marigliano e definitesi con sentenze rispettivamente nel settembre 2011 e nel giugno 2014. In merito alla prima è stato evidenziato che il giudice onorario B.G., in concorso con l'avvocato concittadino S.G. e con V.A., 49enne originario di Lauro ma residente da anni a Pavullo del Frignano in provincia di Modena, al fine di favorire quest'ultimo ai danni della Cattolica Assicurazioni, durante lo svolgimento delle funzioni giudiziarie avrebbe omesso di dichiarare l'incompetenza territoriale trattenendo così la causa, per poi emettere la sentenza ideologicamente falsa in quanto fondata sul falso presupposto dell'esistenza del sinistro stradale »ricevendo dalle parti una somma d'importo allo stato non determinato, danneggiando così la parte convenuta Cattolica Assicurazioni».
Anche riguardo la seconda causa, il giudice onorario B.G., in concorso tra gli altri con E.A., 42enne di Monte di Procida, al fine di favorire quest'ultimo in danno della HDI Assicurazioni, controllata dal gruppo assicurativo Talanx AG di Hannover, avrebbe omesso di segnalare la situazione di incompatibilità esistente e di dichiarare l'incompetenza territoriale, trattenendo la causa ed emettendo la sentenza sulla base del falso presupposto dell'esistenza del sinistro stradale, «ricevendo quale corrispettivo una somma d'importo allo stato non determinato e così danneggiando la HDI Assicurazioni».
Per queste cause sono indagati anche i consulenti tecnici d'ufficio, perché in concorso col giudice onorario di Lauro hanno affermato fatti non conformi al vero nel corso del procedimento giudiziario. Uno dei due, tra l'altro, pur avendo a disposizione gli elementi necessari per formulare conclusioni del tutto diverse sulla dinamica del sinistro e sulle relative responsabilità, «volontariamente ha ricostruito dolosamente il sinistro in senso conforme a quanto denunciato da parte attorea». Trattandosi di fatti che vedono coinvolti anche altri magistrati onorari operanti presso gli uffici del Giudice di Pace di Marigliano, per il principio della legittima suspicione il procedimento è stato incardinato e verrà trattato presso l'autorità giudiziaria di Roma. I coinvolti nella maxi inchiesta, concluse le indagini preliminari, potranno ora far valere le loro difese: chiedendo, ad esempio, di essere sottoposti a interrogatorio e in ogni caso producendo elementi a loro discarico.
Falsi incidenti, inchiesta a Roma:
nei guai giudice e legale dell'Irpinia
di Vincenzo Castaldo
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Sabato 27 Ottobre 2018, 12:00
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