Fatture false per ottenere crediti:
in manette consulente di Avellino

Fatture false per ottenere crediti: in manette consulente di Avellino
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 12 Ottobre 2018, 12:00
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CASSANO IRPINO - Bancarotta fraudolenta, finisce agli arresti domiciliari anche un irpino: C.G. di Cassano, coinvolto in una maxi operazione condotta dagli uomini della Guardia di finanza di Firenze. Ieri mattina, è stato sottoposto alla misura cautelare, emessa dal Gip del tribunale di Firenze ed eseguita dagli agenti della tenenza della Guardia di finanza di Sant'Angelo dei Lombardi, agli ordini del capitano Selvaggio e dopo i rilievi dattiloscopici, l'uomo è stato accompagnato presso la sua abitazione del comune irpino dove rimane ristretto agli arresti domiciliari e a disposizione dell'autorità giudiziaria.
 
L'irpino - amministratore di diritto di una società fallita due anni fa è accusato- insieme ad un complice di origini toscane, sottoposto anch'egli agli arresti domiciliari in qualità di amministratore di fatto della stessa società - di avere falsificato i bilanci al fine di ottenere mutui e prestiti da alcuni istituti di credito, presentando fatture inesistenti. I due, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero tramite un meccanismo rodato realizzato un colpo da 4 milioni di euro ai danni delle banche che hanno erogato le somme oggetto di contestazione. L'inchiesta per bancarotta fraudolenta, condotta dalla guardia di finanza di Firenze, ha avuto inizio dopo il fallimento, nel 2016, di una società di consulenza aziendale, la «Soloazienda & Management srl» di Firenze. Stando alla ricostruzione effettuata dagli agenti della guardia di finanza - che hanno eseguito le indagini coordinate dal pubblico ministero di Firenze, Christine Von Borries - sono stati portati alla luce «gravi fatti di bancarotta» finalizzati «alla distrazione di circa 4 milioni di euro che la società fallita ha richiesto ed ottenuto da vari istituti di credito». Ad avviso degli inquirenti, le due persone sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari, attraverso «un piano precostituito consistente nell'acquisizione delle quote di una società dormiente da parte di un prestanome- rivelatosi poi una mera testa di legno e coinvolto nelle illecite attività dall'amministratore di fatto e dal consulente finanziario- sono riuscite ad ottenere fondi dalle banche che poi avrebbero provveduto a distrarre». Una volta acquisita l'azienda, gli indagati avrebbero «falsificato i bilanci», depositandoli successivamente presso la Camera di commercio di Firenze, in modo da utilizzarli con le banche e ottenere così «mutui, nonché anticipi su fatture attive, poi rivelatesi inerenti a operazioni inesistenti».

I fondi sarebbero stati «trasferiti ad altre entità italiane e/o estere a giustificazione di operazioni d'acquisto altrettanto fittizie, in tal modo depauperando e portando al dissesto la società, poi dichiarata fallita». Il pubblico ministero presso il tribunale di Firenze, ha chiesto ed ottenuto la sospensione, per sei mesi, dall'attività di un consulente finanziario fiorentino.
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