Spari al rapper: Federico rievoca in tv il momento del ferimento

Spari al rapper: Federico rievoca in tv il momento del ferimento
di Katiuscia Guarino
Giovedì 25 Gennaio 2018, 10:44 - Ultimo agg. 12:26
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Il ferimento di Contrada finisce sotto i riflettori della piazza de «I fatti vostri» su RaiDue. Giancarlo Magalli ha intervistato il ragazzo ferito, il rapper 21enne di Serino, Federico Petrone, e il suo legale, Nobile Viviano.
Il giovane ha ricostruito quei drammatici momenti, raccontando la sua versione dei fatti sulla sera del 9 gennaio. È apparso ancora provato davanti alle telecamere.

«Ho visto la morte in faccia. Sono ancora terrorizzato. Non voglio uscire di casa da solo - rivela Federico».
L'avvocato Nobile Viviano evidenzia che proprio in considerazione dei timori del suo assistito ha sollecitato la misura cautelare nei confronti del feritore, il diciottenne di Contrada, Gerardo Ciuci, in primo momento denunciato a piede libero. Quattro giorni dopo è finito ai domiciliari per lesioni aggravate, porto abusivo d'arma e spari in luogo pubblico.

Come anticipato da «Il Mattino», il papà del feritore, Donato Ciuci, si dice mortificato, assai dispiaciuto. «Siamo una brava famiglia», rimarca al microfono di Claudia Marra, inviata ad Avellino. «Sono qui per stare accanto alla famiglia Petrone, ci mettiamo nei panni del ragazzo e ci dispiace veramente per tutto quello che è accaduto. È stato uno sbaglio. Noi vogliamo solo ed esclusivamente la verità», ripete Ciuci.
 
Una verità che la Procura della Repubblica sta ricostruendo anche attraverso le perizie affidate all'esperto balistico Alessandro Lima e al medico legale Elena Picciocchi, per capire se ci sia stato il tentativo di sparare una prima volta da parte di Ciuci, così come sostiene la vittima, e per analizzare le ferite che Petrone ha riportato al braccio sinistro.
All'attenzione dello studio di Magalli anche l'intervento dell'avvocato Ettore Freda che, insieme a Edoardo Fiore, difende il ragazzo di Contrada.

Per Freda «è importante valutare l'elemento psicologico, se vi è stata volontarietà. Questo è un aspetto molto importante. Ci sono alcuni punti fermi e non possono essere eliminati. Bisogna vedere perché è partito il colpo e come è partito. È stato detto della pistola puntata alla testa, ma a noi non risulta». Secca la replica del collega: «Parlare di elemento psicologico in una fase preliminare come questa credo sia inopportuno ribatte Nobile Viviano L'elemento psicologico è unico e solo: il ragazzo ha in mano la pistola e spara. Questo denota una sottovalutazione anche da parte dei genitori. Una loro responsabilità il fatto che il figlio abbia preso l'arma».
 
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