Avellino, Festa presenta il progetto
della Dogana che verrà

Avellino, Festa presenta il progetto della Dogana che verrà
Martedì 4 Ottobre 2022, 08:47 - Ultimo agg. 19:00
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Finalmente il progetto definitivo della nuova Dogana. Dopo aver rinviato l'iniziativa il mese scorso, il sindaco, Gianluca Festa, insieme ai titolari dello studio Corvino e Multari, che si sono aggiudicati l'appalto, lo illustreranno domani, alle 17, presso l'ex Chiesa del Carmine. La comunicazione ufficiale è giunta ieri, dalla fascia tricolore, sul proprio canale social. L'appuntamento ha dunque un carattere storico. La Dogana versa in uno stato di drammatico abbandono da quando, nel 1992, un incendio distrusse l'allora Cinema Umberto. Proprio in questi giorni, con l'ausilio di un'enorme gru, l'impresa Digi ha rimosso dall'interno dello storico edificio i resti in ferro e le rovine del vecchio cinema del centro storico, predisponendo la Dogana alla riqualificazione vera e propria. Ora ai nastri di partenza. Il Comune ha in cassato altri 3 milioni di euro. E per accelerare un iter frenato per i primi due anni di amministrazione dal doppio flop rispetto all'ingaggio degli archistar Francesco Venezia e Massimiliano Fuksas ha già pubblicato la manifestazione di interessi per costituire un elenco di 10 imprese con i requisiti dell'appalto.

Stilata la lista, si procederà, con procedura negoziata, all'atteso affidamento.

Il cronoprogramma dei fondi Pics obbligherebbe l'amministrazione a realizzare l'opera entro il 31 dicembre 2023. Sicché i lavori veri e propri dovrebbero durare un solo anno. La nuova Dogana dovrà conservare la funzione per la quale l'amministrazione Foti ottenne i finanziamenti, poi materialmente incassati dall'esecutivo Festa nel 2020: dovrà essere un centro destinato prevalentemente alla fruizione dei più giovani. Senza svelare mai i dettagli della sua visione, il progettista Giovanni Multari, ha spiegato che si tratterà certamente di un'opera di restauro che rispetterà ciò che della Dogana è rimasto in piedi. Ovviamente la facciata, da recuperare filologicamente, e che dovrà tornare ad ospitare la prestigiosa statuaria. In generale, un mix tra antico e nuovo, in cui si costruirà all'interno del costruito. L'edificio conserverà la sua morfologia complessiva, con l'esterno pienamente rispettato e l'interno ormai raso al suolo in cui la fantasia dei progettisti potrà trovare sfogo. L'idea sarebbe quella di lasciarlo comunque aperto e disponibile. Quanto alla copertura, qui potrebbe esserci una sorpresa. L'idea potrebbe essere realizzare un tetto calpestabile, nell'ambito di un edificio ispezionabile in tutte le sue quote.

Intanto il Comune ha avviato l'iter per ottenere la certificazione antincendio dell'ex Gil. L'atto sembra segnare la volontà di riaprire, dopo anni segnati da atti vandalici e degrado, la struttura culturale simbolo della mancata valorizzazione dei pezzi pregiati del patrimonio comunale. 

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