La giunta comunale di Atripalda diffida l'ex sindaco Paolo Spagnuolo a pagare una multa regionale da oltre 40mila euro a seguito di controlli su sversamenti illeciti nel fiume Sabato ma l'ex primo cittadino si difende: «Non c'è stata inattività e non ci sono colpe dal punto di vista amministrativo perché la conoscenza delle reti secondarie era allora la stessa di oggi e di 40 anni prima. Nel 2015 non eravamo a conoscenza di questi scarichi, altrimenti li avremmo bloccati. Evidentemente si è trattato di una rottura o di un allacciamento momentaneamente illecito, senza autorizzazione da parte di privato che ovviamente avrebbero dovuto rispondere dell'accaduto».Il provvedimento dell'esecutivo municipale, pubblicata all'albo pretorio, ripercorre la vicenda da quando la società Municipia S.p.a ha richiesto al Comune il pagamento della sanzione relativa all'ordinanza ingiunzione comminata con decreto dirigenziale della Regione Campania n. 699 del 6 ottobre 2015 all'allora sindaco Paolo, in qualità di soggetto obbligato, e all'Ente comunale in qualità di soggetto coobbligato. A metà maggio l'ex primo cittadino ha relazionato sui fatti contestati e sulle attività svolte, trasmettendo la documentazione in proprio possesso e proponendo la presentazione di una istanza di autotutela finalizzata alla rideterminazione della entità della sanzione irrogata dalla Regione Campania.
«Il Comune prosegue Paolo Spagnuolo - può rivolgersi in autotutela all'Agenzia del Municipio e alla Regione e chiedere di rivisitare il tutto, anche il raddoppio della sanzione, visto che nell'immediatezza del fatto intervenne e fu diligente».
Ma l'esecutivo guidato da Giuseppe Spagnuolo, avendo ritenuto «necessario esperire ogni utile attività volta ad evitare le azioni esecutive ed ogni eventuale danno a carico del Comune quale soggetto coobbligato» con voto unanime ha deliberato mercoledì scorso di «provvedere a diffidare l'obbligato principale (l'ex sindaco ) ad eseguire il pagamento entro termini brevi e perentori e, in caso di mancata ottemperanza, promuovendo con urgenza l'intervento dell'Ente in qualità di soggetto coobbligato previo riconoscimento del debito fuori bilancio con contestuale azione di regresso verso l'obbligato principale.