Carlos Solito, uno scorcio di Irpinia alla Biennale Patrimonio Unesco

Viaggio tra i tesori d'Italia: esposte in Cina le foto dedicate alla transumanza

Una delle foto in mostra
Una delle foto in mostra
di Massimo Roca
Venerdì 5 Maggio 2023, 11:44
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C'è anche uno scorcio d'Irpinia nella prima edizione della Biennale del Patrimonio Mondiale Unesco 2023 Italia-Cina allestita fino al prossimo 20 maggio nel Parco Nazionale di Zhangjiajie (nella provincia del Hunan), e con cui si celebra il cinquantesimo anniversario della lista dei siti Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Articolata negli spazi urbani e carsici della città di Zhangjiajie, nella cornice delle cosiddette montagne fluttuanti, tra le quali James Cameron ha ambientato Avatar e Avatar, la via dell'acqua, la mostra raccoglie sotto il titolo di Identità e tempo, i linguaggi artistici contemporanei di 5 fotografi italiani: Carlos Solito, Luigi Spina, Luca Capuano, Mario Ferrara, Marco Introini. Tra le circa 200 opere del progetto espositivo, il corpus maggiore è rappresentato dalle 66 gigantografie di Carlos Solito scrittore, regista, fotografo di Grottaglie ma irpino d'adozione. "Datevi pace.

La bellezza dei tesori Unesco in Italia" è il titolo del lavoro di Solito, frutto del suo viaggio: «Datevi pace è un appello alla bellezza della vita e dei luoghi in tempi di guerra» spiega Solito. «Dalle Alpi al Mediterraneo, tra una cresta montuosa e l'altra, tra boschi, valli, cascate, ho attraversato un'Italia dalle sfumature primordiali, preistoriche che c'è e che resiste».

Il taglio è stato quello del viaggio, una galoppata in stile Mogol-Battisti, ma senza cavalli, partita dalle Dolomiti ed arrivata fino in Sicilia attraversando tutto l'Appennino. «Mi sono volutamente soffermato nelle aree interne. Mi sento figlio di questi luoghi. Il mio occhio si è rivolto più alle Terre dell'osso più che a quelle della polpa».

L'Irpinia è contemplata per il patrimonio immateriale della transumanza: «Ci sono degli scatti legati ad i paesaggi attraversati: dal Laceno, alle cascate del Ss. Salvatore, dai monti Picentini, alle colline tra Bisaccia, Lacedonia e la valle dell'Ofanto». Dopo il 20 maggio la mostra continuerà ad andare in giro per la Cina. «Lì sono entusiasti e si sta pensando al lancio della seconda edizione. La possibilità di dialogo culturale internazionale - come ha affermato Mattarella qualche giorno fa - diventa la vera arma per glissare ogni conflitto e riaprire l'incontro tra i popoli, la prima forma d'arte prima di ogni arte possibile e individuale».
Nel suo viaggio, Solito ha intercettato Ruralis, una startup irpina: una sorta di booking dell'entroterra che supporta bed & breakfast, ristoranti, agriturismi aprendoli ad un pubblico internazionale.

«È l'esempio di come i giovani di questo territorio abbiano una marcia in più per valorizzazione dello stesso. La politica locale resta abbagliata più dai fasti del passato. Vive in un pantano, chiusa in un eremo, autocelebrandosi, ma senza la capacità di saper comunicare all'esterno questo territorio e senza sapersi confrontare con le giovani realtà. Ci si accontenta di essere re per una notte nel proprio comune con questa o quella sagra. Il vero successo sarebbe esportare quelle stesse sagre inquadrate in una logica narrativa territoriale molto più nobile. L'Irpinia è una terra priva di un claim pubblicitario, di un proprio marchio distintivo e riconoscibile per il quale un americano, un cinese possa prendere l'aereo per venire a trascorrere qui le proprie vacanze. Eppure ci sono tutti gli ingredienti per cucinare la ricetta del buon turismo. Quelli che mancano sono gli chef: tutti i politici irpini non lo sono, non hanno la capacità, la cultura, per cucinare pietanze appetibili».
 

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