Fotovoltaico, «No» del sindaco Franza al Ministero

Dopo le sollecitazioni degli ambientalisti, l'amministrazione comunale è intenzionata a contrastare il progetto

Un impianto fotovoltaico
Un impianto fotovoltaico
di Vincenzo Grasso
Domenica 7 Maggio 2023, 13:07 - Ultimo agg. 13:08
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Dopo le sollecitazioni di ambientalisti e residenti, l'amministrazione comunale di Ariano Irpino è intenzionata a contrastare in tutte le sedi opportune il progetto per la realizzazione di un imponente parco agrovoltaico della potenza di 103 MW con annesso impianto di storage e delle relative opere di connessione nel territorio di Camporeale. Facendo propria una dettagliata relazione del responsabile dell'area tecnica, Giancarlo Corsano, la giunta comunale ha adottato una delibera con la quale viene dato mandato al sindaco di inoltrare al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica le ragioni che sconsigliano un tale insediamento. E di esperire tutte le strade alternative per impedire un insediamento non condiviso da alcuno. Per l'assessore Pasqualino Molinario dovrebbe prevalere il buon senso. «Basta fare sostiene un giro nell'area per avere idea dello stravolgimento che si vuole perseguire. È come se si realizzassero decine di campi da calcio con impianti fotovoltaici».


L'impianto agrovoltaico immaginato, infatti, ha una notevole dimensione e determina un rilevante impatto ambientale e paesaggistico, interessando un'area di particolare pregio storico, architettonico ed archeologico, nonché caratterizzato dalla presenza di rilevanti emergenze paesaggistiche.

D'altra parte l'ente ha sempre identificato l'ambito in cui è proposto l'intervento un'area di notevole interesse paesaggistico, nonchè storico architettonico per le rilevanti emergenze culturali presenti, tra cui alcune masserie classificate dal Ministero per i Beni Ambientali e Culturali come beni di interesse culturale dichiarato, la vicinanza con le due aree archeologiche della Starza, dove si sono avuti i primi insediamenti umani nel Neolitico ed Aequm Tuticum, abitato già in epoca sannita, la via Traiana e il Regio Tratturo, tuttora meta di escursioni.

Il Comune non può non tener conto del fatto che il parere dell'ufficio tecnico sulla valutazione dell'impatto ambientale risulta estremamente negativo e pregiudizievole per la tutela delle emergenze storico-culturali e paesaggistiche esistenti. Ma non c'è solo questo. Nella sua relazione l'architetto Corsano evidenzia che il cavidotto previsto intercetta addirittura alcuni corsi d'acqua e relativa fascia di rispetto. Nello specifico il Cervaro e il Miscano. Un altro tratto del cavidotto ricade sul corridoio regionale trasversale in corrispondenza della fascia territoriale compresa tra il regio Tratturo Pescasseroli-Candela e il vallone della Starza. E come se non bastasse, l'ultimo tratto, per arrivare alla sottostazione, rientra all'interno della zona omogenea agricola di tutela finalizzata proprio alla conservazione del paesaggio rurale compreso tra il fiume Miscano e il regio Tratturo, nonché del paesaggio del fondovalle compreso tra il torrente Fiumarella e l'Ufita.


Tale zona risulta assoggettata a particolare tutela per la salvaguardia dell'ambiente naturale e per favorire una utilizzazione che rispetti la morfologia del suolo, la vegetazione, le caratteristiche bio-climatiche dell'habitat e le condizioni idro-biologiche. Non meno pregiudizievole è il fatto che l'area interessata ricade anche nella zona agricola ordinaria destinata prevalentemente all'esercizio diretto delle attività agricole e agli edifici e attrezzature per attività con esse compatibili o localizzabili esclusivamente in campo aperto. Attualmente questi terreni sono destinati alle coltivazioni. In caso di presenza del parco agrovoltaico vanno convertiti al pascolo. Con quali risultati? In altri termini un impianto di questo tipo comporta uno stravolgimento dell'attuale vocazione con ripercussioni anche economiche che non si possono escludere in questa fase. Non è possibile escludere, per l'architetto Corsano, neanche impatti negativi significativi sugli aspetti geomorfologici, idrogeologici e idraulici che rischiano di compromettere la sicurezza dell'impianto e della popolazione.

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