Va deserta la gara per la gestione del Partenio, non partecipa neanche l'Avellino

Lo stadio Partenio
Lo stadio Partenio
di Rossella Fierro
Venerdì 2 Giugno 2023, 10:47
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Va deserta la gara per la gestione del "Partenio-Lombardi". Neanche l'Us Avellino presenta l'offerta per ottenere l'affidamento della gestione dell'impianto sportivo di via Zoccolari. La procedura pubblicata dagli uffici di Palazzo di Città per la concessione della gestione e dell'utilizzo dello stadio, per due anni in cambio di 178mila euro con applicazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, è scaduta alle 10.30 di ieri senza che nessuna società presentasse la propria offerta. Neanche il patron dei biancoverdi, Angelo Antonio D'Agostino, ha ritenuto, evidentemente, vantaggioso partecipare al bando per ottenere nuovamente la concessione dell'impianto. Chiaramente lo stadio - possono stare tranquilli gli amanti del calcio - non farà la fine della piscina comunale che di gara deserta in gara deserta è chiusa e abbandonata dall'era pre Covid. Nel caso dello stadio, infatti, chi se ne aggiudicherà la gestione non dovrà fare i conti con una struttura deperita da rimettere in piedi affrontando costi esorbitanti. L'ente di Piazza del Popolo, adesso, non dovrà fare altro che ripubblicare la procedura magari rendendola più appetibile per eventuali soggetti interessati. Né la mancata partecipazione al bando impedirebbe ai biancoverdi di giocare sul manto erboso del "Partenio". Basterà, per questo, pagare un canone per l'utilizzo dello stadio nelle giornate di campionato e magari trasferirsi altrove per gli allenamenti.

Ma, anche quest'ultima circostanza, è tutta di là da concretizzarsi. In presenza di una nuova procedura pubblica, infatti, nulla impedirebbe all'Us Avellino di partecipare e di ottenere la concessione dell'impianto per i prossimi due anni. Neanche la situazione debitoria che esiste tra la società sportiva e il Comune sarebbe un ostacolo in questo senso. Situazione su cui i consiglieri di minoranza della commissione trasparenza, Ettore Iacovacci e Costantino Preziosi, hanno acceso i riflettori con una conferenza stampa durante la quale hanno denunciato la presunta illegittimità dell'utilizzo dell'impianto per la mancanza di una convenzione vera e propria e morosità maturate dall'Us Avellino nei confronti di Palazzo di città, dal 2007 ad oggi, pari a circa 1,2 milioni a cui aggiungere 700mila euro di tributi non pagati, e il mancato versamento della Tosap per le pubblicità installate all'interno dell'impianto. Il tutto a fronte, invece, di lavori effettuati dalla società e riconosciuti dall'ente per circa 140mila euro. In attesa della nuova gara per la concessione della gestione dello stadio per i prossimi due anni, un'altra procedura ben più sostanziosa è all'orizzonte. Quella relativa al project financing, proposto dalla stessa Us Avellino di Angelo D'Agostino, per fare del vecchio "Partenio Lombardi" il Bernabeu del Sud Italia. Il progetto che ha ottenuto il primo ok dagli enti preposti oltre che il riconoscimento di pubblica utilità da parte del consiglio comunale, dovrà essere sottoposto ora al nulla osta della conferenza dei servizi decisoria la cui convocazione spetta agli uffici regionali.

Il "Partenio" del futuro avrà una capienza di 21.500 posti, oltre che una imponente galleria commerciale, parcheggi e aree a verde nei dintorni, per un costo complessivo di 60 milioni di euro a fronte di una concessione di diritti edificatori della durata di 90 anni per chi si aggiudicherà l'appalto. Progetto che, una volta approvato in via definitiva, dovrà essere messo a bando con una gara aperta a tutti ma che vedrà l'Us Avellino certamente interessata.

 

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