Gelosia omicida ad Avellino,
il giallo dell'appuntamento a casa

Gelosia omicida ad Avellino, il giallo dell'appuntamento a casa
di Gianni Colucci
Venerdì 16 Novembre 2018, 14:00 - Ultimo agg. 18:00
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È tutto da chiarire perché Ylenia e Claudio fossero a casa di Gianmarco. Dalla risposta a questo interrogativo potrebbe scaturire anche la spiegazione di un delitto efferato che sarebbe potuto costare la vita a due persone. Ieri mattina a Calata Santa Lucia alle Fornelle, un giovane di 32 anni, Gianmarco Gimmelli, ha ucciso con diversi colpi di coltello, un giovane di 25 anni, Claudio Zaccaria e ha colpito anche una ragazza che era in casa, Ylenia Fabrizio, di 18 anni. Poi ha tentato di uccidersi, prima infliggendosi delle ferite ai polsi, quindi gettandosi da una finestra.

Il tutto davanti a decine di persone che hanno assistito sgomente e impotenti al dramma. Una mattinata convulsa durante la quale sembrava che l'uomo barricato avesse con sé un bambino e che poi fosse pronto a far esplodere la casa con il gas. Un dramma che è sembrato di minuto in minuto più grave. Infatti appena l'allarme è scattato, è sembrato che nella casetta al primo piano sul Fenestrelle si stese scatenando l'inferno. L'uomo barricato in casa che minacciava di farsi esplodere innescando le fiamme della cucina a gas, ha messo nel panico il quartiere. Polizia e vigili del fuoco sono arrivati sul posto e una trattativa gestita dal capo della Mobile Michele Salemme e da quello delle Volanti Elio Iannuzzi, è stata immediatamente intavolata. Mentre i vigili del fuoco cercavano di salire da una finestra poliziotti anche con giubbotti antiproiettile hanno sfondato la porta dell'appartamento. Intanto si accalcavano decine di persone sulla strada e il ponte che conduce davanti alle mura del castello. Si temeva che l'uomo barricato fosse armato e, sopratutto, che all'interno ci fosse anche un bambino o un ragazzo: era stata infatti una giovane donna insanguinata che era fuggita dalle scale a lanciare l'allarme: «Stanno uccidendo il mio ragazzo», aveva urlato. Quella donna era Ylenia. Poi il dramma nel dramma. Tra quelle mura era già stato ucciso un uomo e il suo assassino aveva provato a tagliarsi le vene per darsi la morte. Come un fantasma insanguinato, l'uomo è salito sul davanzale della finestra e in pochi attimi, pronunciando farsi sconnesse, si è lanciato nel vuoto. Ora è ricoverato in ospedale con vaste ferite, fatture e un rene gravemente lesionato. La ragazza, miracolosamente sfuggita alla follia omicida è anch'essa in ospedale, mentre le coltellate hanno ucciso quasi sul colpo Claudio.
 
L'esame autoptico del medico legale Lamberto Pianese, consentirà di accertare la natura delle ferite e gli organi. La vittima potrebbe essere morta dissanguata, anche a causa della lunga permanenza dell'assassino nell'appartamento (un'ora e più dalle 10, momento presunto dell'omicidio, alle 11,30 quando si è lanciato dalla finestra). Ma andrà verificato anche se i tre o alcuni di loro fossero sotto effetto di psicofarmaci o droghe e quale fosse la natura dei rapporti che intercorressero tra i tre. L'abitazione che ora è sotto sequestro, era stata affittata da una terza persona a Gianmarco, tra le indiscrezioni tutte da verificare, c'è quella del ritrovamento di un grosso quantitativo di stupefacenti .

Ylenia e Claudio a detta dei tanti amici che ieri sono stati ascoltati in questura anche dal pm Paola Galdo, avevano una relazione da qualche tempo. Gianmarco era a sua volta reduce da una storia d'amore finita da qualche tempo. Gianmarco aveva lavorato come commesso in un negozio di moto a Torrette di Mercogliano, poi si era fatto assumere da un negozio di telefonia e riparazione di computer a corso Umberto. Infine, aveva optato per un negozietto tutto suo a via Due Principati, dove riparava telefonini. Ieri mattina l'appuntamento con Ylenia e Claudio, a quale scopo non è dato sapere. Ma è certo che la follia ha avuto il sopravvento.
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