Giovane padre si impicca a un albero:
mistero sulle cause del gesto

Giovane padre si impicca a un albero: mistero sulle cause del gesto
di Paola De Stasio
Mercoledì 26 Ottobre 2022, 07:59
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Aveva compiuto 42 anni da pochi giorni. Lo hanno trovato impiccato ad un albero in una località di montagna la “Mauta” dove si incontrano i territori di Lioni e Bagnoli. 

Antonio Di Paolo ha scelto un luogo del cuore per dare l’ultimo sguardo alla vita. Un posto in cui aveva trascorso ore felici con le sue due bambine, una vallata panoramica, prima di arrivare sul Laceno. Si è lasciato morire guardando il bordo di un confine tra il finito e l’infinito. Questo suicidio è la tragedia di un giovane padre, è il dramma di una famiglia, è soprattutto il dolore e l’assenza che lascerà cicatrici per tutta la vita a due bambine di 6 e 8 anni. Grande lo sgomento e la commozione nella comunità lionese. 

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Antonio era uscito di casa lunedì intorno alle 14.30, lo faceva di solito, amante della vita all’aria aperta, appassionato di lavori in campagna, di escursioni in montagna. Pertanto non aveva destato sospetti. Con il calar della sera ed il mancato rientro, i familiari hanno iniziato a preoccuparsi, lo hanno cercato in ogni dove. Di lui nessuna traccia. I parenti, tra oscuri presentimenti e residue speranze, hanno continuato a cercarlo durante la notte. Antonio era un operaio idraulico forestale della comunità montana “Alta Irpinia”, ieri mattina la moglie e ad altri parenti si sono recati sul cantiere dove lavorava nella speranza di trovarlo. Non c’era, neppure il giorno prima si era presentato sul luogo di lavoro. Alcuni colleghi lo avevano intravisto salire con l’auto in montagna con il viso piuttosto cupo, infatti pare che non avesse accennato neppure ad un saluto. Sempre nella prima mattinata di ieri durante le ore concitate delle ricerche, un amico si è ricordato di una frase che aveva ripetuto nei giorni scorsi: “Mi piace molto quella località detta la Mauta, ho portato le mie bambine, abbiamo trascorso delle giornate bellissime». E l’auto è stata trovata parcheggiata proprio vicino a quella zona, i colleghi della comunità montana, i carabinieri di Lioni e della compagnia di Sant’Angelo si sono incamminati lungo un sentiero, hanno percorso alcuni metri, nel corso della perlustrazione hanno scoperto il cadavere penzolante da un albero.

Uno choc per tutti. Le urla disperate dei familiari, il pianto degli amici, il senso di impotenza e di disperazione di fronte al corpo senza vita di un giovane uomo che ha scelto deliberatamente di dare l’addio a questo mondo.

 
I motivi di un suicidio restano spesso un mistero. Molti credono di avere delle certezze, credono di sapere, ma in fondo nessuno sa. Un periodo difficile nella vita di coppia non può diventare la causa di un suicidio. È probabile che Antonio avesse una depressione, anche se questa patologia non gli era mai stata diagnosticata, ma era in preda a quel mal di vivere che gli ha fatto ingigantire tutti i problemi, gli ha oscurato a tal punto i pensieri da non fargli intravedere soluzioni, uno stato d’animo prostrato che lo rendeva molto fragile emotivamente.
 

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