Iia, lavoratori in sciopero: «Servono investimenti per rilanciare la fabbrica»

È un weekend di passione per i lavoratori della Industria Italiana Autobus

Iia, lavoratori in sciopero: «Servono investimenti per rilanciare la fabbrica»
di Michele De Leo
Sabato 11 Febbraio 2023, 09:36 - Ultimo agg. 09:45
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I lavoratori irpini della Iia hanno ripreso la lotta con uno sciopero di quattro ore e un presidio davanti ai cancelli della fabbrica di Valle Ufita. Numerosi gli amministratori ed i rappresentanti politici che hanno portato la propria solidarietà e vicinanza, in primis il sindaco di Grottaminarda Marcantonio Spera e il segretario provinciale del Partito Democratico, Nello Pizza.

Dopo aver incassato il sostegno della Regione che, attraverso l'assessore alle attività produttive Antonio Marchiello, ha garantito l'impegno per convocare un tavolo con l'amministratore delegato Antonio Liguori e per sollecitare la ripartenza del confronto ministeriale sulla vertenza, hanno fatto sentire la loro voce.

«I lavoratori di Valle Ufita e Bologna evidenzia il segretario della Uilm Gianluca Ficco - stanno manifestando per chiedere il rilancio della Industria Italiana Autobus, un'impresa in mano pubblica impegnata in un settore strategico per il futuro dell'Italia che, paradossalmente, si trova in una condizione di gravissima crisi». Ficco rilancia la richiesta di convocazione ministeriale: «C'è il disinteresse del Governo».
«Chiediamo dice il segretario generale della Uilm - non solo la ricapitalizzazione dell'azienda, ma anche un piano industriale serio, con un gruppo dirigente in grado di attuarlo.

Non possiamo permetterci di perdere un ulteriore pezzo di industria fondamentale per il futuro del nostro Paese».

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«Lo sciopero nazionale dei lavoratori della Industria Italiana Autobus gli fanno eco il segretario Michele De Palma ed il responsabile automotive della Fiom Cgil Simone Marinelli è pienamente riuscito. A Bologna stessa iniziativa. Chi ha la responsabilità di direzione dell'azienda non può danneggiare quanto ottenuto dalle lotte dei lavoratori nella difesa e nella promozione della produzione di autobus e di mobilità pubblica». Anche i metalmeccanici della Cgil chiedono di riprendere il confronto ministeriale sulla vertenza «per trovare una reale soluzione industriale, dal momento che le risorse del Pnrr possono costituire, insieme alle commesse, la garanzia per il futuro innovativo, produttivo e occupazionale degli stabilimenti di del gruppo».

«L'Iia aggiungono De Palma e Marinelli - è il perno del rilancio della produzione della mobilità collettiva green, ma è necessaria solidità finanziaria e industriale anche attraverso l'ingresso nel capitale sociale di aziende del settore».
Il segretario nazionale della Confederazione del Sindacato Europeo lavoratori e pensionati Giovanni Centrella sollecita un impegno del Governo finalizzato ad assicurare nuove commesse alla Industria Italiana Autobus, sorvolando sulla problematica attuale di un'azienda che nonostante ordinativi in portafoglio per oltre mille autobus non è nelle condizioni di portare l'attività produttiva a regime.

«L'Industria Italiana Autobus dice Centrella - si salva se il Governo è in grado di proporre a Bruxelles, anche ricorrendo all'utilizzo del Pnrr, un piano nazionale di ammodernamento del parco mezzi pubblici circolante, per garantirne la migliore efficienza sotto il profilo della qualità, della sicurezza e della sostenibilità ambientale. Un regime di fornitura diretta che permetterebbe di garantire la produzione di veicoli mantenendo i livelli occupazionali».
È un weekend di passione per i lavoratori della Industria Italiana Autobus. Lunedì 13 febbraio è in programma l'assemblea degli azionisti che dovrà deliberare una nuova ricapitalizzazione, fondamentale per l'acquisizione della componentistica necessaria a portare l'attività produttiva a regime. L'ostacolo che si frappone al rilancio del polo unico nazionale di produzione degli autobus è rappresentato esclusivamente da una difficoltà finanziaria.
L'azienda ha ristrutturato e reindustrializzato lo stabilimento di valle Ufita, ha proceduto all'assunzione di nuovi addetti e ha già un portafoglio ordini per la realizzazione di oltre mille autobus. Una nuova fumata nera rischierebbe di mettere in discussione tutto quanto realizzato nel corso degli ultimi anni.
 

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