Avellino, scontro sulla piscina:
il gruppo Cesaro ricorre in Tribunale

Avellino, scontro sulla piscina: il gruppo Cesaro ricorre in Tribunale
di Flavio Coppola
Giovedì 14 Marzo 2019, 09:33
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Lo scontro sulla Piscina comunale si sposta in Tribunale. L'amministrazione di Piazza del Popolo e la «Polisportiva Avellino» sono pronte a confrontarsi anche a colpi di carta bollata. Il prossimo 10 aprile, presso il Palazzo di Giustizia di Avellino, avrà infatti luogo l'udienza fissata dal Tribunale dopo l'azione intrapresa dall'attuale gestore del centro di via De Gasperi contro la procedura avviata da Palazzo di Città per inventariare i beni in vista dello sgombero. La «Polisportiva Avellino», infatti, ha richiesto un accertamento tecnico con la nomina, da parte del Tribunale, di un consulente super partes.
 
Automatica l'opposizione del Comune di Avellino, che ritiene legittimo l'iter avviato e che proprio domani terrà presso la Piscina comunale un nuovo sopralluogo per stringere i tempi. Ma il clima è incandescente e lo scontro è ormai totale. Dopo l'interdittiva antimafia partita dalla Prefettura di Napoli contro il gruppo Cesaro, cui fa riferimento la «Polisportiva», il Comune aveva deciso di tagliare definitivamente i ponti.
Lo scorso 22 gennaio, partiva la risoluzione del contratto. Anche contro questo provvedimento la «Polisportiva Avellino», attraverso l'avvocato amministrativista, Lorenzo Lentini, è pronta a presentare ricorso. Stavolta al Tar. Il provvedimento, conferma lo stesso legale, è in fase di scrittura. Ma non è stato ancora depositato. Verosimilmente, verrà presentato negli ultimissimi giorni utili, cioè al massimo 60 dopo la notifica della rescissione della convenzione. E' dunque atteso tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. In questo modo, la «Polisportiva» guadagnerebbe tempo. Non a caso, secondo rumors ancora da confermare, il Gruppo Cesaro potrebbe provare a cambiare addirittura i suoi vertici, per mescolare le carte anche rispetto all'interdittiva antimafia. Intanto, con l'azione intrapresa al Tribunale di Avellino, mira a definire a sua tutela ciò che le spetta circa i beni e la proprietà del centro Sportivo di via De Gasperi.

La struttura, infatti, è stata costruita con un project financing trentennale e mediante l'accensione di un mutuo con l'Istituto del Credito sportivo. Proprio questo aspetto, prettamente economico, viene monitorato con attenzione dai commissari di Piazza del Popolo. Le rate non pagate dalla «Polisportiva», infatti, ammonterebbero a circa 2,6 milioni di euro. Impegnati in un'interminabile ed assolutamente top secret analisi dei conti comunali, dalla quale scaturirà la decisione sull'ipotesi dissesto, i commissari potrebbero incontrare in giornata proprio l'Istituto del Credito Sportivo. L'obiettivo sarebbe capire se ci sono margini di manovra. Con l'uscita di scena dell'attuale gestore, e fino a quando non ne subentrerà un altro, quel debito finisce in capo al Comune, che aveva garantito per la «Polisportiva».

E l'ente non può proprio permetterselo. Quel che è certo, è che l'attuale amministrazione commissariale ha impresso un'accelerazione netta alla vicenda legata all'estromissione del gruppo Cesaro. Dopo aver formalizzato la rescissione della convenzione e richiesto lo sgombero della struttura, con l'avvio dell'inventario, il settore Patrimonio ha già pubblicato l'avviso pubblico per il nuovo affidamento. Concessione quinquennale rinnovabile, canone annuo di 300.000 euro, per un valore complessivo di 3 milioni. La Piscina dovrà restare aperta dalle 9 alle 22, dal lunedì al venerdì, e dalle 10 alle 19:30, il sabato, la domenica e i giorni festivi. Quanto alle tariffe, con la previsione di agevolazioni per le fasce deboli, dovranno essere approvate anche alla giunta comunale. Infine i lavoratori, più volte sul piede di guerra per i ritardi nei pagamenti. Il nuovo gestore dovrà garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato nella gestione precedente, ferma restando la verifica delle idoneità tecniche e professionali di quello da riassorbire. Ironia della sorte, l'avviso scadrà proprio il prossimo 9 aprile. Un giorno prima dell'udienza in Tribunale sulla procedura di inventario in atto.

 
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