Mercato, Campo Genova inutilizzabile:
sotto l'asfalto due metri di detriti

Mercato, Campo Genova inutilizzabile: sotto l'asfalto due metri di detriti
di Flavio Coppola
Venerdì 12 Giugno 2020, 08:31 - Ultimo agg. 09:02
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Primo colpo di scena nell'indagine ambientale su Campo Genova. E' già saltato il cronoprogramma dei carotaggi. L'area rischia di restare inservibile al mercato per molti mesi. Dal primo sopralluogo effettuato dagli inquirenti l'Agenzia regionale della Protezione ambientale per conto dei Carabinieri «Noe» e il personale del settore Ambiente del Comune è emerso, infatti, uno scenario del tutto inaspettato. Al di sotto del manto di asfalto appena fatto posare dall'amministrazione comunale, sarebbero presenti diversi metri, in media due, di strati di terreno cosiddetto di «riempimento». Questo significa che per poter analizzare la presenza di eventuali contaminanti nel sottosuolo, ovvero nell'area originaria di sedime, definita «di campagna», bisognerà prima raccogliere e studiare la composizione del terreno che lo sovrasta, al di sotto dell'asfalto. Al di là dei tempi, che si allungano ulteriormente e notevolmente, la scoperta su cui ora si concentreranno prioritariamente gli inquirenti apre una serie di altre domande: cosa contiene quel terreno? Quando è stato posto al di sopra del suolo originario? Molto probabilmente, negli anni passati. La circostanza, intanto, rende impossibile realizzare i campionamenti nei modi e nei tempi pianificati dal carabinieri del «Noe» e dall'Arpac in un apposito verbale.

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I prelievi sarebbero dovuti avvenire nei 20 centimetri sottostanti l'asfalto, da ieri fino al 19 giugno, con il sistema «top soil». La relazione con gli esiti, entro il 24 luglio. Ma la scoperta, che ora è nota anche ai funzionari comunali, apre uno scenario del tutto nuovo. A questo punto, prima bisognerà analizzare il terreno che separa l'asfalto dall'area di sedime originaria. Se emergerà che contiene inquinanti, ad esempio rifiuti o materiali di risulta, si aprirà un'altra indagine penale. Il procedimento coinvolgerebbe anche le precedenti amministrazioni comunali, dal post terremoto ad oggi. Ovviamente, a quel punto l'area di Campo Genova, che andrebbe caratterizzata e bonificata, diventerebbe definitivamente inservibile per il mercato. Almeno in tempi congrui. Solo dopo aver effettuato questo «saggio», e nel caso in cui il terreno risultasse privo di contaminazioni, si potrebbe invece procedere con i campionamenti pianificati inizialmente. Stante l'attuale situazione, insomma, la possibilità che il mercato bisettimanale si tenga a Campo Genova, ormai, è assolutamente remota.

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L'indagine ambientale appena partita durerà molti mesi e potrebbe scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora. La vicenda legata alle condizioni ambientali di quella zona, insomma, continua a complicarsi. Nell'area che il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, aveva individuato ad inizio anno come nuova sede del mercato bisettimanale dei Avellino - fino al prossimo 31 dicembre erano state ospitate negli anni scorsi, le ecoballe dell'emergenza rifiuti. E, fino a poche settimane fa, anche l'isola ecologica della società provinciale dei rifiuti, «IrpiniAmbiente». Per queste stesse ragioni, non soltanto gli ambulanti che hanno impugnato al Tar la delocalizzazione del mercato, ma anche il consigliere comunale del Pd, Ettore Iacovacci, avevano parlato di «discarica a cielo aperto». Più di un esposto, per le stesse ragioni, era stato indirizzato dagli stessi alla Procura della Repubblica. Dal punto di vista politico, tutti i consiglieri di opposizione, da Dino Preziosi a Luca Cipriano, avevano avanzato forti dubbi sull'idoneità di quell'area, proprio sotto l'aspetto ambientale. Ma l'amministrazione comunale aveva tirato dritto e commissionato sue analisi. Avevano certificato la presenza di berillio in quantità superiori alla media. Ma conformi - secondo il laboratorio contattato - al terreno irpino. A questo punto, l'altra certezza è che si arriverà al pronunciamento del Tar, già fissato per il prossimo 17 giugno, senza un quadro chiaro e definitivo sulle condizioni del sottosuolo. Il giudice non potrà far altro che prendere atto che nessuna delle due aree mercatali della città di Avellino, né Campo Genova, né il Piazzale degli Irpini, ha le carte in regola per ospitare gli stend. Ma se nel caso dell'area dello Stadio, l'Asl ieri ha messo un punto fermo dichiarando l'impossibilità di rilasciare il proprio nulla osta -, nel caso di Campo Genova, la telenovela si preannuncia infinita.
 

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