Ammazzato per droga o soldi,
Claudio ha provato a difendersi

Ammazzato per droga o soldi, Claudio ha provato a difendersi
di Gianni Colucci
Sabato 17 Novembre 2018, 14:00 - Ultimo agg. 15:46
3 Minuti di Lettura
Claudio ha provato a difendersi, si è battuto contro Gianmarco che era come una furia, fuori di se. Le ferite alle mani rilevate sul suo corpo chiariscono che il giovane di 25 anni ucciso giovedì mattina dal suo amico, aveva capito che non era una lita come tutte le altre. Ma Gimmelli era più forte, forse sotto effetto di psicofarmaci, droga o alcol, l'ha colpito con foga al viso e al collo, uccidendolo.

Un'aggressione che si era sviluppata al termine di una discussione violenta, che era scaturita da screzi che nel tempo avevano rovinato i rapporti tra i due. L'altra mattina, a casa di Gianmarco, in Calata Santa Lucia alle Fornelle, i due avevano provato a discutere di una questione aperta tra di loro. Presente anche Ylenia, la ragazza di 18 anni fidanzata d Claudio. Una discussione che poteva finire sui binari di un chiarimento e di una riconciliazione. Ma qualcosa è andato storto. E proprio su questo punto e su cosa abbia scatenato la rissa, è la questione che il pm della Procura Paola Galdo sta lavorando, A raccogliere elementi utili alle indagini è il capo della Squadra Mobile Michele Salemme. Nella giornata di oggi verrà anche affidato l'incarico al perito, Lamberto Pianese, l'incarico di effettuare l'esame autoptico sulla vittima.
 
La psicologia di Gimmelli è al vaglio degli inquirenti: un uomo debole.

Gli interrogativi sui motivi che hanno portato all'alterco con finale drammatico, non si esauriscono una volta ricostruita la dinamica. Sarà infatti necessario che venga anche individuato un movente dell'omicidio. L'alterazione in cui si trovava Gianmarco, che dopo aver infierito con una decina di coltellate sul viso e sul collo di Claudio e ha poi tentato il suicidio, sono l'elemento centrale della vicenda. Era sotto effetto di alcol o psicofarmaci? Aveva assunto droghe? Nella notte precedente al momento della tragedia (avvenuta intorno alle 10 del mattino di giovedì) i tre avevano bevuto, si erano drogati? È tutto da verificare.

Come sono ancora in via di analisi le ricostruzioni della mattinata del delitto. La coppia si è presentata casa di Gimmelli e di lì una nuova discussione, a cui tra l'altro, la donna non avrebbe assistito, almeno fino a quando i due non sono venuti alle mani e Gimmelli ha brandito il coltello. Come è da verificare la dichiarazione di un testimone che avrebbe visto i tre bere birra alle 8 del mattino nel centro storico.

Il grosso quantitativo di stupefacenti che si trova nell'abitazione del delitto (ora sotto sequestro che Gianmarco Gimmelli aveva preso in affitto), potrebbe essere la prova che alla base del delitto ci sarebbe un affare legato al traffico di stupefacenti.

Un debito non saldato, la gestione dello spaccio in una zona della città? Il lavoro degli investigatori appare complesso, anche perché man mano che le ore passano, svanisce la pista del delitto passionale

L'impeto dell'azione con la quale Gimmelli ha tolto la vita a Zaccaria, non sarebbe giustificato da un litigio per un donna, magari per Ylenia. Infatti la giovane era legata sentimentalmente a Zaccaria da qualche tempo. Mentre Gimmelli aveva avuto diverse relazioni, anche stabili nel tempo con ragazze sue coetanee.

Insomma la differenza d'eta tra la coppia Ylenia e Claudio e l'omicida, escluderebbe la connotazione sentimentale dell'omicidio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA