Comandante suicida in caserma, la lettera:
«Chiedo scusa a mia moglie e ai colleghi»

Comandante suicida in caserma, la lettera: «Chiedo scusa a mia moglie e ai colleghi»
di Gianni Colucci
Mercoledì 8 Luglio 2020, 08:42
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«Mi scuso con tutti, principalmente con mia moglie e poi con i colleghi, con l'Arma, e ringrazio tutti».
Una lettera struggente, dignitosa come la sua vita da sottufficiale dell'Arma dei Carabinieri. Se n'è andato con un colpo di pistola che gli ha squarciato il petto. La sua pistola d'ordinanza. Il comandante della stazione di Calitri, Angelo Andrea Apicella, 52 anni, originario di Roccarainola, era nato a San Paolo Belsito, ha deciso di farla finita. Ieri mattina, alle 12, 15 nel suo ufficio, a pochi metri dalle scrivanie dei suoi colleghi che sono accorsi immediatamente al rumore degli spari. Tutto inutile, soccorrerlo non serviva: era spirato sul colpo.
Oppresso dal male oscuro della depressione. Un male che l'ha tormentato, ma che lui ha tenuto a bada stoicamente. Amante della musica, amava Julian Lennon, quando poteva andava ai concerti. Con l'amatissima moglie spesso viaggiava, l'unico cruccio non avere figli. «Le soddisfazioni professionali testimoniavano un grande attaccamento alla divisa e all'Arma», dicono i colleghi e i superiori. 

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La sua azione professionale lo sta a testimoniare. Solo un anno fa la rivista «il Carabiniere» raccontava la sua caparbia inchiesta per individuare e far arrestare con solide testimonianze e riscontri investigativi, una donna che aveva imbastito un'ingegnosa truffa. E solo pochi giorni fa aveva coordinato l'attività relativa al tentativo di furto ad un bancomat a Calitri. Il lavoro di coordinamento con i colleghi delle regioni vicine per individuare i malviventi lo aveva occupato nelle ultime ore. La sua attività era apprezzata, era comandante «in sede vacante», la sua lunga esperienza in posizioni di vertice nelle stazioni faceva immaginare una rapida conferma nell'incarico in via stabile.

L'inchiesta, rapidissima e per assolvere alle formalità, è stata affidata dalla Procura al comando compagnia di Sant'Angelo dei Lombardi e al reparto operativo dei carabinieri di Avellino. I colleghi con le lacrime agli occhi hanno raccolto gli elementi necessari a chiudere l'inchiesta. Ieri a Calitri sono arrivati il comandante provinciale Massimo Cagnazzo e il generale di divisione, Maurizio Stefanuzzi a capo della Legione Carabinieri Campania. Un omaggio commosso al collega in trincea che ha onorato l'Arma con un lavoro riconosciuto ovunque abbia svolto incarichi, come a Sant'Anastasia dove si è distinto per brillanti operazioni contro l'abusivismo edilizio, e quindi a Calitri dove ha ricoperto per alcuni anni l'incarico di vertice.

A gennaio una bella operazione contro gli spacciatori davanti alle scuole. Ma non aveva mai perso interesse alle questioni ambientali, come in relazione al caso della fabbrica dismessa Palcitric proprio a Calitri e a tutta la questione dell'eolico selvaggio. Insomma un uomo delle istituzioni che gli amministratori locali e i cittadini avevano imparato a conoscere. Come quando era riuscito a mettere fuori da una casa popolare una coppia di occupanti abusivi senza ricorrere a gesti clamorosi, ma solo convincendo i due con le armi del buon senso dal desistere dall'insensata iniziativa, che avrebbe loro procurato solo guai.

In serata l'autorità giudiziaria, dopo un esame esterno del corpo, ha deciso di restituire il corpo alla famiglia. La ricostruzione dei carabinieri e quanto riscontrato dal medico legale sono risultati elementi per definire i contorni della tragedia. I funerali del maresciallo maggiore Angelo Andrea Apicella, si svolgeranno a Roccarainola, il corpo è stato composto nella sala mortuaria del cimitero del piccolo comune.
 

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