La Camera dei Deputati, nel pomeriggio di ieri, ha commemorato Ciriaco De Mita, scomparso lo scorso 26 maggio. In onore dell'ex Presidente del Consiglio, anche un minuto di silenzio spezzato dall' applauso dei presenti.
«Ciriaco De Mita - ha sottolineato il segretario del Pd, Enrico Letta - è stato un leader che ha marcato decenni della storia del nostro Paese. Appassionato della buona politica e dei cambiamenti della politica, con la sua leadership che univa sempre la parte intellettuale all'azione concreta è riuscito ad incidere profondamente nella vita del Paese». Per Letta, De Mita ha inciso anche «nell'evoluzione del quadro politico italiano, con scelte coraggiose e importanti, assumendosi sempre la responsabilità fino in fondo». L'esponente dem, dunque, ha ricordato che «tanti devono il loro impegno politico proprio a quello di De Mita per il rinnovamento». Per Dario Franceschini, invece, «la grande famiglia democristiana è dispersa, ma si sente ancora una famiglia e riconosce in De Mita un grande leader. È stato tante cose insieme, un uomo di partito e un uomo di Stato e quanto sarebbe utile oggi ricordare che servire il proprio partito vuol dire anche servire lo Stato se lo si fa bene».
Il Ministro ha anche ricordato che De Mita «ha tracciato la strada delle riforme» e «guidato la Dc aprendola all'esterno e ai giovani».
Quindi, l'ex ministro Gianfranco Rotondi: «Tutti gli uomini della ex Dc che sono ancora operosamente presenti nelle istituzioni, a cominciare dal nostro straordinario Presidente Sergio Mattarella, vengono dalla scuola di Ciriaco De Mita». «Il popolarismo - ha aggiunto - è la sola cultura uscita vincente dal 900» e per De Mita «era una cultura che precedeva la Dc». «Sorrido quando sui giornali si fa ironia sul dialogo tra Enrico Letta e Giorgia Meloni. Non c'è niente di più demitiano - ha concluso - di questo sforzo di legittimare le istituzioni con uno sforzo per le riforme».