Il sindaco Festa sfila con Santa Rita:
«Avellino sta cambiando»

Il sindaco Festa sfila con Santa Rita: «Avellino sta cambiando»
di Flavio Coppola
Lunedì 23 Maggio 2022, 09:29 - Ultimo agg. 18:41
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«La maggioranza è sempre spostata verso Festa, non verso destra, nel senso che questo progetto amministrativo è partito con D'Agostino e Petitto e si chiuderà con loro, al di là delle scelte di partito».

Il sindaco di Avellino blinda la sua esperienza amministrativa e sembra impegnare gli alleati anche in vista della sfida per il secondo mandato. Gianluca Festa lo fa a margine della sua prima processione di Santa Rita, in un clima di ritrovata coesione per l'intera città, che riabbraccia la sua Santa dei casi impossibili. Squadra che vince non si cambia: questo sembra essere il Festa-pensiero, anche alla luce delle indiscrezioni, che la fascia tricolore non smentisce e non conferma, che vogliono Angelo D'Agostino, pilastro della sua coalizione di Governo, verso Forza Italia.

Quell'esperienza così dicono anche i consiglieri del sindaco andrà riproposta anche tra due anni.

Intanto, il sindaco sembra voler sottolineare la solidità della sua coalizione. Allontanando implicitamente le sempre presenti voci rispetto a possibili defezioni tra i suoi e finanche a mozioni di sfiducia comunque non all'ordine del giorno. «Io, D'Agostino e Petitto sottolinea abbiamo fatto un patto per la città. E direi anche che sta dando i suoi frutti». Nessuno dei due alleati, Festa ne è certo, farà mancare il suo sostegno. Quanto agli obiettivi amministrativi, il riferimento del capo dell'amministrazione è ai traguardi che sente di avere a portata di mano. Se la città che si è riversata in strada a celebrare Santa Rita ha dimostrato di voler tornare a vivere appieno, dopo due anni di rinunce e lockdown, anche l'amministrazione ha pagato dazio. E ora deve mostrare dei risultati. Il sindaco ne è consapevole e lo ribadisce, per rendere meglio il senso di una fase due che dovrà coincidere con la concretizzazione degli obiettivi. Quali? «Nei primi tre anni di amministrazione - ricorda Festa - abbiamo affrontato la pandemia e messo le carte apposto. In questi due anni, che ci dividono dalle elezioni - rilancia - completeremo di fatto tutte le incompiute e realizzeremo anche parte di ciò che abbiamo programmato ex novo».

Le prove del nove, del resto, sono imminenti. Il sindaco sa che il tempo è già scaduto tanto per il tunnel quanto per la Metropolitana leggera. Entrambe vanno messe in funzione a partire da giugno e al massimo per luglio. Tra le opere da appaltare e chiudere da zero, invece, ci sono certamente quelle legate ai fondi Pics, il cui cronoprogramma scade a dicembre 2023. Dunque la Dogana e il Castello, per citare quelle dal valore maggiore anche dal punto di vista simbolico. Il sindaco lo promette ancora una volta, mentre sfila alle spalle della statua di Santa Rita: «Avremo una città diversa da qui a due anni, e in questi prossimi 24 mesi se ne avrà contezza». Al suo fianco, nel corteo, ci sono, tra gli altri, la vice sindaco, Laura Nargi, e gli assessori Luongo, Mazza e Negrone. Tra i consiglieri di maggioranza, ecco Spiniello, Vecchione e Melillo. E per l'opposizione, ecco gli esponenti del Pd, Ettore Iacovacci e Franco Russo. È una bella giornata, in cui è vietato polemizzare. E si sfila tutti insieme.

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Per Festa, in tre anni di amministrazione, è del resto la prima processione di Santa Rita. Il Covid gli ha impedito di partecipare, con la fascia tricolore, ad uno degli appuntamenti più partecipati della comunità avellinese. La cosa è motivo di emozione: «Devo dire commenta ormai sulla soglia della chiesa di Santa Rita, dove la statua sta facendo ritorno dopo il lungo e affollato giro per la città che ho riscontrato grande partecipazione. Da sempre, Santa Rita è un riferimento per la città e tutti le siamo devoti. È la mia prima processione di Santa Rita da sindaco ricorda e vi ho partecipato con grande emozione. Finalmente ho potuto riabbracciare la mia comunità. È una cosa che mi mancava da tanto». Terminata la festa, è già tempo di correre perché gli obiettivi programmatici non si trasformino davvero in casi impossibili. Su tutti quelli finanziari. Qui il Comune cammina a rilento e deve ancora farne di strada.

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