Incendio nella cava a Sperone, soccorsi ostacolati da cavalcavia sotto sequestro

Incendio nella cava a Sperone, soccorsi ostacolati da cavalcavia sotto sequestro
di Nello Lauro
Mercoledì 23 Agosto 2017, 11:05
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Le fiamme lambiscono l’area industriale ma i mezzi di soccorso sono ostacolati da blocchi di cemento. E’ accaduto a Sperone dove un rogo di origini dolose si è sviluppato nei pressi di una cava chiusa ed a poca distanza da alcuni opifici e noccioleti. Ma quando l’autobotte dei vigili del fuoco di Avellino è arrivata sul posto si è trovata la strada sbarrata.  Il cavalcavia numero 22 dell’autostrada A16 è l’unica via di accesso alla zona industriale ma è sotto sequestro dal 5 giugno scorso: nessun mezzo può attraversarlo e due jersey interdicono il passaggio ad auto, camion e trattori.

Una situazione difficile, risolta con l’intervento dei carabinieri che hanno chiesto il momentaneo dissequestro del ponte mentre i blocchi venivano spostati con un muletto di una azienda del posto, la Euronut, che da quasi tre mesi è isolata a causa del sequestro del cavalcavia. Tutte le difficoltose operazioni sono state riprese in un video che mostra come solo dopo la rimozione dei blocchi con il muletto i pompieri hanno potuto raggiungere la zona dell’incendio, poi spento. Sulla vicenda divampa la polemica:  «Dal 5 giugno segnaliamo i tanti paradossi della situazione che stiamo vivendo nella zona industriale di Sperone - dichiara l’amministratore delegato di Euronut spa Domenico Manganelli -.  Siamo i primi a preoccuparci della sicurezza del cavalcavia, che abbiamo attraversato in auto e sui camion ogni giorno per ventuno anni fino al sequestro della Procura per rischio crollo. Questo ultimo episodio però fa emergere problematiche altrettanto serie come quella dell’incolumità dei nostri dipendenti, degli agricoltori e di tutti i lavoratori dell’area industriale. I blocchi sono stati rimossi coi nostri mezzi, le operazioni dei vigili del fuoco hanno richiesto decine di minuti. Stavolta si trattava di un rogo spento in poco tempo, ma cosa accadrebbe in caso di incidente più grave?»
 
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