Inquinamento ad Avellino, Festa blocca
i riscaldamenti e vieta anche i barbecue

Inquinamento ad Avellino, Festa blocca i riscaldamenti e vieta anche i barbecue
di Flavio Coppola
Sabato 5 Febbraio 2022, 07:48
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Arriva la stretta sugli impianti di risaldamento. Avellino batte un colpo nella battaglia contro lo smog. Ed è una mossa a sorpresa, quella attuata ieri pomeriggio dal sindaco Festa. Visto che solo poche ore prima, in Prefettura, la fascia tricolore aveva contestato per l'ennesima volta i dati delle centraline Arpac, che fanno di Avellino il capoluogo più inquinato del Centro-Sud, e non aveva informato neanche il prefetto.

Ma meno di due ore dopo la fine del summit, il sindaco interviene con forza su una delle principali fonti emissive del Pm10 in città. Non senza una premessa scritta che conferma la sua estemporanea battaglia contro i sistemi di monitoraggio dell'aria. Il provvedimento, valido fino al 30 aprile, viene emanato «considerato che, dall'1 gennaio 2021, sono stati registrati dalle centraline Arpac 48 sforamenti». In realtà, il 2021 si è chiuso con i 51 censiti dalla centralina di via Piave. Mentre a via Oscar D'Agostino, la somma tra i 39 del 2021 e i 6 del 2022 fa 45.

Cambia poco dal punto di vista dell'emergenza, ed ecco le contromisure. «La temperatura negli ambienti di vita riscaldati - scrive Festa - non deve superare i 19 gradi, più 2 di tolleranza, negli edifici adibiti a residenza e assimilabili a uffici, attività ricreative e di culto, attività commerciali e sportive». Si scende a «17 gradi, più 2 di tolleranza, nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali». Ma sono esclusi «gli ospedali, le cliniche e le case di cura», oltre agli «edifici adibiti ad attività scolastiche». Vietate pure tutte «le combustioni all'aperto». Bye bye a falò, barbecue e fuochi di artificio.

Dunque il Comune ripristina, come aveva anticipato a Il Mattino l'assessore all'Ambiente Negrone, pure il divieto totale di effettuare roghi agricoli. Ma per quanto riguarda le pratiche agricole non è tutto. C'è anche il «divieto di spandimento dei liquami zootecnici, esclusi quelli effettuati con interramento immediato e con iniezione diretta al suolo». La battaglia contro i roghi, ovviamente, non poteva risparmiare le combustioni che creano calore. «Nelle unità immobiliari da E1 a E8, ovvero gli immobili a destinazione particolare, è fatto «divieto di utilizzo di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa, anche pellet, in presenza di un impianto di riscaldamento alternativo, con classe di prestazione inferiore alle 3 stelle».

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«Nei generatori di calore funzionanti a pellet - viene precisato - è fatto obbligo di utilizzare un pellet certificato da organismo accreditato, di classe 1». Il Comune preannuncia quindi «verifiche periodiche sull'andamento dei parametri dell'inquinamento atmosferico, al fine di valutare la possibilità di porre in essere ulteriori misure migliorative». I trasgressori saranno puniti con multe da 25 a 500 euro.
Festa parla dunque con l'ordinanza. Rispetto alla sua strategia amministrativa e alla debacle sin qui registrata e certificata dai dati Arpac, il sindaco non aggiunge altro. Ma la sua mossa del sindaco di Avellino non convince i colleghi dei comuni dell'hinterland. Stupiti e quasi infastiditi: «A Mercogliano - dice il sindaco Vittorio D'Alessio - stiamo lavorando anche con la minoranza per condividere un regolamento ambientale che duri 3 anni. Un piano di lungo periodo che possa essere metabolizzato anche dai cittadini. Un'ordinanza come quella di Avellino non servirebbe a risolvere il problema. Serve programmazione a monte con finanziamenti ad hoc per migliorare il sistema ambienta ad Avellino e provincia». Poi la critica diventa più esplicita: «Fino a che faremo ordinanze random o spot, non andremo da nessuna parte. Le ordinanze random si possono fare, ma servono più per tutelare noi sindaci da avvisi di garanzia eventuali. Poi bisogna fare i controlli».

Punto di vista simile, ma più sfumato, per la fascia tricolore di Atripalda, Geppino Spagnuolo: «Se stiamo ragionando di una linea comune di condotta sulle nuove direttive della Regione, e questa è la strategia venuta fuori in Prefettura, noi intendiamo agire presto, ma nel solco di questa linea. Ci sarà un tavolo a breve con Regione, Arpac, Comuni e la Provincia. Noi - assicura - lavoriamo in quel senso per agire in maniera efficace. Festa - commenta - avrà i suoi motivi per partire così ad Avellino, ma devo dire - ammette - che non ce lo aspettavamo neanche noi».
 

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