«Io, malato di tumore, soffro per l'inquinamento»

Parla Masaniello, 63 anni, ex amministratore comunale residente a Forino

L'intervento
L'intervento
di Rossella Fierro
Domenica 11 Dicembre 2022, 10:14 - Ultimo agg. 10:16
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«La mia vita da malato oncologico con gravissime insufficienze respiratorie è resa un inferno dall'inquinamento atmosferico. Per questo chiedo al Procuratore Airoma di intervenire per tutelare la salute di chi, come me, vive nella Valle del Sabato e nella Valle dell'Irno». Gerardo Masaniello, 63 anni, ex amministratore comunale residente a Forino, racconta la sua storia con le lacrime agli occhi in conferenza stampa insieme al dottor Franco Mazza, presidente della sezione irpina di Isde- Medici per l'ambiente. Masaniello è il primo cittadino a firmare un esposto in cui, da malato oncologico con neoplasia polmonare, chiede alla magistratura di esercitare un ruolo di coordinamento operativo per effettuare le indagini sull'inquinamento atmosferico e agli organi di controllo di intervenire nei confronti dei trasgressori che effettuano emissioni in atmosfera fuori norma. La richiesta di giustizia di un singolo cittadino rappresenta una novità nell'ambito dell'ampia battaglia contro l'inquinamento atmosferico che Mazza, insieme alle associazioni aderenti alla rete Aria, porta avanti da tempo.

«Da due anni purtroppo convivo con una patologia molto invadente e invalidante. Sono la testimonianza vivente del fatto che per un malato oncologico vivere in un ambiente inquinato è impossibile.

Non riesco a respirare, nel senso letterale del termine. E questo problema lo avverto maggiormente nei periodi in cui si pratica l'abbruciamento dei residui vegetali nelle nostre campagne. Siamo arrivati al punto che si è superato ogni limite, io posso vivere a casa mia solo chiudendomi dentro, senza uscire sul balcone o per strada, e per passeggiare devo recarmi in auto in altri paesi. Per questo chiedo è l'appello di Masaniello- al procuratore Airoma, sulla scia del lavoro fatto dai suoi predecessori, il procuratore Di Popolo e il procuratore Cantelmo, di far applicare l'articolo 674 del Codice penale che riguarda le molestie al cittadino. Ci sono diverse sentenze della Corte di Cassazione, tre sono indicate nel nostro esposto, che esprimono un concetto semplice, e cioè che la tollerabilità e la molestia non devono per forza essere dimostrate con elementi strumentali, che pure ci sono, ma basta provare che il cittadino subisce disagi nel vivere la propria quotidianità».

Una denuncia che chiama in causa anche i sindaci di ben 18 comuni, da Avellino passando per la Valle del Sabato fino all'hinterland serinese e solofrano perché, aggiunge, «servono iniziative più incisive come un monitoraggio di area vasta, che richiami ogni comune a fare la sua parte contro pratiche tribali. Le ordinanze sindacali non servono a nulla: chi inquina non si spaventa certo di sanzioni amministrative che vanno dai 50 a 500 euro. Sono più alti i costi dello smaltimento dei rifiuti. Ho deciso di contattare l'Isde e di espormi in prima persona perché- chiosa Masaniello- da cittadino sento il dovere di chiedere giustizia non solo per me, ma per tutta la popolazione, in particolare per i più giovani che stanno iniziando ad ammalarsi. Chiedo prevenzione nel rispetto del principio costituzionale di tutela della salute. Per i tanti pazienti oncologici come me forse è già troppo tardi, ma c'è ancora tempo per salvare altri potenziali malati». Una battaglia che, anticipa Mazza, proseguirà con nuove iniziative a partire da gennaio. «La diffida ad intervenire è rivolta a tutte le istituzioni, alla Procura della Repubblica, ai sindaci, agli organi di controllo, alla Regione Campania perché ciascuno faccia, per suo conto, quel che è necessario. Gerardo Masaniello è un cittadino che vive una condizione di difficoltà di salute e, in quanto tale, chiede a chi di dovere per quale motivo una persona nel suo stato debba continuare a respirare aria tossica. E' questo l'interrogativo che poniamo oggi e dal quale prendiamo spunto per ulteriori iniziative che abbiamo in preparazione e che metteremo in atto dall'inizio del prossimo anno. Partendo dalla denuncia di Gerardo, chiediamo la tutela della salute della popolazione di una vasta area della provincia. Da anni domandiamo un concorso di forze tra le varie istituzioni per un programma di interventi che tenga conto di tutto ciò che provoca combustione, dall'industria agli abbruciamenti fino alle caldaie. I sindaci incalza il presidente dell'Isde- non possono pensare di essere semplici spettatori di quanto avviene: sono autorità sanitarie direttamente responsabili della salute dei cittadini».
 

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