Ioanna, un disco nel deserto: Budawi registrato in Arabia Saudita

Il nuovo album dell'artista irpino

Ioanna, un disco nel deserto: Budawi registrato in Arabia Saudita
di Massimo Roca
Venerdì 12 Maggio 2023, 08:52
4 Minuti di Lettura

Una fisarmonica e un contrabbasso come sottofondo ad atmosfere berbere del deserto che tracciano ponti con la cultura mediterranea magari seguendo quel filo che nei secoli passati ha unito due mondi.

Così Carmine Ioanna è pronto a tornare con un nuovo album: Budawi questo il titolo del lavoro realizzato lo scorso autunno in Arabia Saudita e che è in uscita nel mese di giugno. Da quando è una colonna dello show OvO del Cirque du Soleil, il mondo è diventato poco più di un fazzoletto per il musicista di Ponteromito. Ed ecco che ogni posto può diventare quello giusto anche per registrare nuove idee.

Nella capitale Riyad si è concretizzata la possibilità di incidere nuove sonorità.

Al suo fianco un altro irpino: il contrabbassista Giuseppe Montesanno. «Fa parte del mio storico quartetto ed ora è entrato a far parte della famiglia del Cirque. È il nuovo acquisto irpino che mi affiancato in questa parentesi che ci siamo ritagliati durante le tappe di OvO in Arabia Saudita».

Video

Un virus contagioso che ha coinvolto tutta la band di OvO. Tutti a dare un contributo a Ioanna nella sua nuova produzione discografica: Giovanni Montesano al contrabbasso, Marquinho da Luz alle percussioni, Robson Cerqueira, chitarra e mandolino elettrico, Caroline Lemay all'oboe, Mitchell Grobb al violino. L'ingegnere del suono è Santiago Bernal, le foto sono di Gerry Regitschnig mentre i video sono stati curati dalla moglie di Ioanna, Morgana Grindel che fa parte anche lei della grande famiglia del Cirque. In Italia poi è arrivato il cesello della tammorra di Luca Rossi. Il disco è prodotto dall'etichetta partenopea Soundfly. «Musicalmente ho provato a fare sintesi di questa mescolanza di culture. Fino a qualche anno fa la musica era addirittura bandita. Ci siamo trovati al Valley Studio Riyad a registrare. Un'esperienza nuova e stimolante anche per i tecnici del luogo». Si tratta del quarto album di Ioanna dopo Solo (2014), Soli in viaggio (2018) e Ioanna music Company (2021): «E' il mio primo disco in duo con un contrabbasso».

Alcuni degli 8 titoli evocano il Medio Oriente. C'è la sabbia di Sand, c'è Nadir. Carmine d'Arabia ha avvertito le differenze: «Lo shock culturale è consistente sia per noi che per loro. Ho visto però un mondo in pieno cambiamento. Si stanno aprendo all'occidente e lo stanno facendo con un modello di sviluppo che ha in sé qualcosa di ciclopico. Si progettano parchi con un milione di alberi, mentre nel nordest del Paese è stato varato questo incredibile progetto, The Line, una smart città verticale lunga 170 km nel deserto. Rispetto al passato sono più aperti a ricevere la cultura occidentale. Il cammino è ancora lungo, tante sono ancora le restrizioni». Ma il deserto è già un ricordo. Il Cirque du soleil ora è in Scandinavia, a Malmoe, dopo aver toccato Kuwait, Dubai, Il Cairo, Repubblica Ceca.

La fisarmonica di Ioanna è un must. C'è anche una sua composizione, Crepuscolo, che accompagna un'esibizione di hair hanging. Lo spettacolo OvO è atteso in Italia. Già si conoscono le date: Torino (28 settembre/1 ottobre) e, dopo la parentesi francese di nuovo a Pesaro (26/29 ottobre), Bologna (2/5 novembre), Firenze (8/12 novembre). Il Cirque, solo qualche mese fa, ha perso uno dei suo padri, un altro irpino, Franco Dragone. «La sua memoria è molto viva. Tante persone della produzione hanno lavorato fianco a fianco con lui. Era molto stimato. Io ho avuto modo di conoscerlo in Irpinia qualche anno fa nel Festival Cairano 7x».
 

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