In Irpinia è caos rifiuti, i sindaci sono sul piede di guerra

Assemblea all'Ato rifiuti

L'assemblea dei sindaci dell'Ato rifiuti in Irpinia
L'assemblea dei sindaci dell'Ato rifiuti in Irpinia
di Alessandro Calabrese
Sabato 25 Marzo 2023, 09:23
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Interpretazioni diverse su scadenze e adempimenti, visioni prospettiche opposte e strategie politiche legate ad obiettivi probabilmente non del tutto di interesse generale. Ma soprattutto tanta impreparazione. È caos all'assemblea dei sindaci dell'Ato rifiuti di Avellino che si spacca di fronte alle scelte future che passano, però, per decisioni imminenti, mentre salta anche il passaggio di consegne di IrpiniAmbiente tra Provincia e Ato.

Primi cittadini divisi sul percorso intrapreso dall'ente d'ambito per la gestione del ciclo integrato. E così ieri sera, nella Sala Montevergine di Collina Liguorini, è andata in scena una riunione dai toni accesi che ha visto schierarsi i primi cittadini su due fronti opposti anche per il parere consultivo da dare al bilancio previsionale dello stesso Ato. Parere poi risultato favorevole per il 36,9% dei rappresentanti partecipanti, con il 25% che, invece, si è detto contrario. Ma alla votazione si è giunti dopo 3 ore e mezza di dibattito, a tratti aspro, e una buona mezz'ora di sospensione per alcune verifiche tecniche.

A presiedere l'assemblea il consigliere delegato dal sindaco Festa, Mario Spiniello, accanto a lui la segretaria dell'eda da una parte e il presidente Vittorio D'Alessio dall'altra, incalzato dai colleghi a più riprese.

Il punto di partenza di una diffusa ostilità al documento economico-finanziario di programmazione 2023-2025 è nei costi che appaiano aumentati per i singoli Comuni, anche per una quota iniziale da versare per la costituzione della newco, entro il 30 marzo, alla quale l'ente d'ambito poi darà l'affidamento del servizio.

Dunque, una partenza con 4 milioni di euro da versare, 500mila all'atto di registrazione e il restante per la dotazione patrimoniale, che i sindaci dovranno chiedere ai propri concittadini. Questo per i 113 Comuni dell'ambito, eccetto Avellino che ha costituito il Sad, che significa, quindi, 11,75 euro ad abitante. Oltre alle spese di funzionamento successive per gli anni 2024-2025. A tale proposito molto esplicito l'intervento della fascia tricolore di Montoro, Girolamo Giaquinto: «Si è optato per un modello che prevede di cambiare una società pubblica con un'altra società pubblica, con un passaggio molto oneroso e non si sa perché.

Per noi si profila un importo da sborsare di 226mila euro per lo stesso servizio di prima. Come si fa ad andare in consiglio comunale per far appostare un capitolo di spesa simile e chi lo spiega ai cittadini?». Per Pasquale Giuditta, sindaco di Summonte, «a questa assemblea bisognava arrivarci prima non a ridosso delle scadenze. Tra Ato e Provincia si doveva trovare un accordo sulla cessione di IrpiniAmbiente spa e, soprattutto, una soluzione meno costosa di questa».


In qualche modo chiamato in causa anche da alcune precisazioni di D'Alessio, il numero uno di Palazzo Caracciolo, Rizieri Buonopane, ha annunciato la cifra della valutazione del consulente sulla partecipata dei rifiuti: 3,450 milioni di euro per i mezzi, partendo da una spesa storica di 9 milioni e una stima comprensiva degli asset che supera gli 8 milioni di euro. Importi, peraltro già esplicitati in mattinata durante il Consiglio provinciale che ha approvato l'ampliamento dell'oggetto sociale della stessa società in house. Poi, oltre a criticare i numeri del piano economico e finanziario, Buonopane ha affermato: «Dal primo aprile i Comuni possono partecipare direttamente alla gestione acquistando al 51% le quote di IrpiniAmbiente. Lo prevede il decreto legge 201 del 23 dicembre scorso che anche in Regione Campania e al Ministero hanno interpretato in questo modo».


Dunque, ci sarebbe una strada diversa per restare nel campo di una gestione pubblica e se non si costituisce la newco non risponderebbe al vero che bisognerebbe fare una gara per affidare il servizio ad un privato. Su questo aspetto, però, non è emersa una lettura univoca e per evitare di trovarsi davanti a sorprese, si è comunque proceduto al voto sul parere e oggi il previsionale sarà approvato definitivamente dal Consiglio d'Ambito. Per D'Alessio nessun dubbio: «La strada scelta deriva da una comparazione tecnica effettuata sulle tre alternative possibili (società in house, mista o privata).

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Viene fuori una interpretazione diversa di un comma che mi pare risponda più a strategie ben precise da parte di chi propone altre strade. Non credo ci siano più le condizioni per l'acquisizione del ramo d'azienda di IrpiniAmbiente: 3,450 milioni di euro per mezzi vetusti che non valgono quella cifra». Intanto, sempre in mattinata il consigliere regionale irpino del M5S, Vincenzo Ciampi, ha presentato un'interrogazione alla giunta di Palazzo Santa Lucia sulla regolarità della costituzione del Comune di Avellino in sub ambito distrettuale.

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