Irpinia senza impianti per i rifiuti,
si muovono le imprese

Irpinia senza impianti per i rifiuti, si muovono le imprese
di Alessandro Calabrese
Giovedì 5 Maggio 2022, 08:59 - Ultimo agg. 10:43
4 Minuti di Lettura

Impianti nuovi o aggiuntivi per i rifiuti irpini. La necessità di determinare al più presto la chiusura del ciclo integrati nei diversi ambiti provinciali, e la disponibilità della Regione ad accelerare l'iter dei progetti di nuovi impianti, hanno fatto moltiplicare le richieste di autorizzazione da parte dei privati. Tutte indirizzate alla Direzione Generale di Palazzo Santa Lucia.

Non fa eccezione la provincia di Avellino dove, in attesa del piano industriale dell'Ato, spuntano nuove istanze da parte di società operanti nel settore che mirano, evidentemente, ad andare a coprire le carenze strutturali pubbliche ancora presenti.

Tra gli ultimi esempi il caso di Montella. Nel centro altirpino, infatti, la Plastimontella srl, che ha sede in contrada Baruso, ha chiesto lumi sulla verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica, Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione di Incidenza, di competenza della Regione, di un «progetto di riqualificazione di un complesso industriale da adibire ad impianto di trattamento della frazione organica e verde» sullo stesso territorio comunale.

Pronta la risposta, sulla base degli elementi comunicati, da parte del Dipartimento che si è occupato dell'istruttoria e ha deciso di escludere l'opera da tale procedura, dovendo ottemperare, però, in alternativa, a determinate condizioni di natura ambientale. Dunque, in pratica, via libera ad un altro biodigestore, rispetto al quale il Comune altirpino non ha avuto nessuna parte in causa. Anzi, in una nota, l'amministrazione chiarisce che «ad oggi non è stato rilasciato alcun tipo di autorizzazione tesa alla realizzazione di un biodigestore nel proprio territorio...». E «qualsiasi proposta eventualmente avanzata sarà attentamente vagliata dall'ente sotto tutti i profili urbanistici e ambientali, tenendo debitamente in conto i vincoli territoriali presenti».

Novità anche a Solofra ma in un quadro molto diverso. Nella cittadina conciaria, infatti, un impianto di compostaggio aerobico già esistente, con una capacità massima di 49.600 tonnellate all'anno è stato inserito nell'elenco degli impianti di chiusura del ciclo minimi, selezionati dalla Regione in base all'apposita delibera dell'Arera, evidentemente per sopperire alle defaillance del pubblico se ce ne sarà bisogno. Soggetto gestore è la Eco-Resolution srl. In questa fase, Palazzo Santa Lucia ha individuato, quale organismo competente allo svolgimento di tutti gli adempimenti, l'Ato rifiuti di Avellino che dovrà riportare la struttura nei suoi atti di programmazione. Nulla quaestio, finora, con l'amministrazione comunale che, probabilmente, potrà essere chiamata in causa più avanti ma che sulla scelta non ha avuto alcuna voce in capitolo.

Video

Rispetto ai nuovi impianti che vogliono realizzare i privati, a quelli che potrebbero essere utilizzati per obiettivi più ambiziosi (senza dimenticare il biodigestore già previsto a Chianche), interviene il presidente dell'Ato, Vittorio D'Alessio: «Sulla struttura di Montella - spiega - siamo ancora in una fase preliminare il cui vaglio è direttamente sotto l'esame della Regione che, al momento, ha dato l'ok ad evitare le procedure di valutazione più articolate. Mentre a Solofra per l'impianto di trattamento della vegetazione e degli sfalci d'erba, siamo solo delegati a validare il piano economico e finanziario per la determinazione della tariffa di accesso alla struttura. È chiaro che siamo in un momento storico in cui i privati si fanno avanti. E, senza tentennamenti, devo dire che, nell'ottica di completare il ciclo integrato dei rifiuti, la collaborazione con imprese del settore di proprietà privata non è assolutamente da escludere».

Dunque, per il vertice di Collina Liguorini, ben venga il supporto, regolamentato e monitorato, da parte di aziende del settore capaci di andare a colmare eventuali lacune. «Il nostro ambito conclude D'Alessio - ovviamente deve completare la dotazione impiantistica, mentre si è quasi giunti al termine dell'analisi delle opzioni per quanto concerne l'affidamento. Aspettiamo la relazione dei consulenti su IrpiniAmbiente e poi saremo pronti, puntando sempre alla condivisione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA