«Irpinia terra di rifugio per i profughi bambini»

«Irpinia terra di rifugio per i profughi bambini»
di Rossella Fierro
Giovedì 14 Aprile 2022, 08:10
4 Minuti di Lettura

La metà dei profughi ucraini arrivati in Irpinia è formata da bambini. Sui 1306 cittadini ucraini giunti sul territorio provinciale fino ad oggi dal 24 febbraio, data dell'invasione russa, 590 appartengono alla fascia d'età 0-14 anni, di questi 133 sono già stati iscritti nelle scuole irpine. A snocciolare gli ultimi dati sull'accoglienza profughi è il Prefetto Paola Spena che ieri mattina ha ospitato a palazzo di governo un'iniziativa di solidarietà organizzata dal Comune di Mercogliano e dall'associazione Provarci. «L'Irpinia, come già fatto in occasione dell'esodo afghano, sta dando prova di grande solidarietà attraverso i Comuni che hanno aderito all'accordo di collaborazione con la Prefettura e attraverso tanti privati che stanno ospitando persone ucraine, anche grazie alle misure di sostegno e accompagnamento adottate dal Governo e dalla Protezione civile.

Notevole anche lo sforzo delle forze dell'ordine per tenere sotto controllo la situazione e tutelare i profughi, con particolare attenzione ai minorenni non accompagnati su cui la Procura presso il Tribunale dei minori di Napoli ha dato indicazioni precise, da eventuali fenomeni criminali.

C'è grande sinergia tra istituzioni, sindaci, mondo del volontariato, servizi sociali e l'associazione Ucraini d'Irpinia che è parte integrante della nostra cabina di regia. Una partecipazione corale che ci vede coinvolti, come dice Papa Francesco, nella costruzione della pace anche attraverso piccoli gesti», ha detto il prefetto.

All'orizzonte il rischio di arrivi più consistenti e, soprattutto, dell'incapacità dei tanti ucraini già stanziati in Irpinia che hanno aperto le porte delle loro case ai connazionali fuggiti dalla guerra a far fronte ad un'ospitalità a lungo termine. «Abbiamo già accordi per l'ospitalità con 11 Comuni e stiamo coltivando altre intese istituzionali. Al momento sono solo 57 i profughi ospitati nei centri di accoglienza e stiamo raccogliendo, tramite manifestazioni di interesse, altre disponibilità per avere ulteriori alloggi per sopperire ad esigenze che con il tempo potrebbero manifestarsi - assicura Spena - ci sono poi le misure messe in campo dal governo che prevedono anche per chi ospita la possibilità di avere un contributo, oltre che il bando appena pubblicato dalla Regione che consente anche agli enti del terzo settore di partecipare alle procedure. Ci stiamo preparando ad un'accoglienza anche più massiccia qualora il conflitto, come sembra, dovesse durare ancora molto e dunque si dovesse consolidare una permanenza dei profughi sul territorio più lunga del previsto. La comunità irpina accoglie già un numero abbastanza significativo di profughi e quanto sta accadendo in questi giorni in Ucraina, con le immagini di tantissime persone in fuga dalle città devastate, ci porta a considerare numeri sempre crescenti che potrebbero richiedere un ampliamento della rete territoriale dell'accoglienza».

E tra chi è fuggito dalla guerra, segnatamente da Leopoli e Verkhovyna, ci sono anche i due bambini che, vestiti in abiti tradizionali ucraini, hanno consegnato una bandiera del loro Paese nelle mani del Prefetto Paola Spena. Sono stati loro, davanti ai rappresentanti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ai sindaci di Avellino e Mercogliano, Gianluca Festa e Vittorio D'Alessio, ad inaugurare in Prefettura il progetto «I calzini del cuore». L'idea di utilizzare i pedalini da riempire di messaggi di pace come simbolo del filo conduttore della solidarietà che non conosce confini, è venuta alla pedagogista Monica Manganaro, presidente dell'associazione Provarci che spiega: «Abbiamo coinvolto i bambini di tutte le scuole della provincia per costruire ponti di pace. I calzini verranno recapitati ai bambini ucraini nei centri di accoglienza e conterranno un biglietto con una parola italiana e il corrispettivo disegno per scandirne il significato». A patrocinare l'iniziativa il sindaco D'Alessio: «Oltre agli aiuti concreti al popolo ucraino, abbiamo deciso di abbracciare moralmente soprattutto i bambini che sono gli unici che possono seminare amore e speranza laddove la guerra sta generando distruzione e deserto».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA