IrpiniAmbiente, attacco hacker
ma oggi riprende la raccolta

IrpiniAmbiente, attacco hacker ma oggi riprende la raccolta
di Alessandro Calabrese
Lunedì 6 Luglio 2020, 14:45
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Attacco informatico a IrpiniAmbiente. L'intero sistema software della società dei rifiuti della Provincia di Avellino è stato per circa un giorno alla mercé di un'intrusione hacker che, inizialmente, ha paralizzato tutti i servizi che funzionano secondo protocolli automatizzati.

I responsabili del blitz, ovviamente mirato e con un preciso obiettivo, hanno anche chiesto un pagamento in bitcoin per uscire dal server, una sorta di riscatto per restituire in piena efficienza il processore dei dati e lo schema dei collegamenti digitali presi in ostaggio. Per respingere la penetrazione al sistema è stato necessario oltre un giorno di lavoro praticamente senza sosta per il personale interno dell'ufficio informatico e gli addetti dell'agenzia Mac che gestisce la manutenzione del sistema per l'azienda.
 


Non c'è pace, insomma, per IrpiniAmbiente che già era alle prese con la riparazione della linea che porta la frazione indifferenziata al trattamento nello Stir di Pianodardine. Un guasto proprio sul nastro cernitore che da giovedì aveva bloccato il conferimento del secco. La ditta specializzata immediatamente chiamata a ripristinare l'impianto aveva risolto tutto già da sabato pomeriggio, anticipando di 24 ore quella che doveva essere la ripresa del servizio annunciata. Poi, però, si è registrato questo imprevedibile attacco hacker che ha rallentato la riattivazione della lavorazione. Ma già ieri tutto è tornato alla normalità e l'azienda ha comunicato la ripresa della raccolta, effettuata ieri sera, e quindi la possibilità di effettuare i conferimenti. Salvando, così, da un altro mancato deposito delle buste di talquale, i cittadini di Avellino che proprio giovedì scorso hanno dovuto tenersi l'indifferenziata in casa. «È stato risolto il problema tecnico che ha interessato l'impianto Stir di Pianodardine - si legge nella nota diffusa dalla sede di via Cannaviello - e a partire dalla serata di oggi (ieri) saranno regolarmente effettuate tutte le raccolte della frazione indifferenziata come da calendario. La società, inoltre, interverrà laddove sarà necessario rimuovere gli accumuli di indifferenziata che si sono verificati nei tre giorni di stop. IrpiniAmbiente si scusa per il disagio arrecato alla comunità e coglie l'occasione per ringraziare con sincero apprezzamento tutti i cittadini che hanno tenuto in casa i rifiuti indifferenziati nei giorni di ferma».

Fin qui il comunicato che, ovviamente, non fa menzione della ben più grave situazione che si è dovuta affrontare. Un imprevisto per certi versi sconcertante che ha tenuto il management, i dirigenti, e il personale che ne era a conoscenza, con il fiato sospeso. Solo grazie ad un lavoro certosino che non ha lasciato fuori dalle verifiche neanche un singolo file del sistema si è potuto rimettere in piedi server e processore, procedendo ad una completa riformattazione. L'intrusione informatica, come da manuale, si è presentata con un iniziale accesso illegale, a cui è seguito in progressione la cancellazione di alcuni file e la corruzione di pezzi del sistema. Una violazione con il chiaro scopo di mandare in tilt l'intera e complessa organizzazione dello Stir e delle operazioni di prelievo, sversamento e trattamento dei rifiuti. I responsabili di questo attacco sono riusciti a decifrare indirizzi identificativi dei registri e indirizzi Ip. Poi, dopo aver fatto cenno ad un pagamento, rispetto al quale non hanno avuto risposta, hanno provato a mandare in blocco il sistema. Ma la reazione dei tecnici è stata tanto repentina quanto efficace e l'accesso è stato respinto. 

Resta la preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare e che ha dimostrato come neanche le società di servizio possono stare tranquille rispetto a questo genere di attacchi informatici con annessa richiesta di soldi.
In questo caso di bitcoin. Risolto il problema, la violazione, e le eventuali tracce lasciate dagli hacker dovranno essere oggetto di indagini approfondite. 

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