Isochimica, croati esclusi
dalla gara: rischio ricorso

Isochimica, croati esclusi dalla gara: rischio ricorso
di Rossella Fierro
Mercoledì 3 Ottobre 2018, 11:00
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Zagabria non risponde ai quesiti inoltrati dal Comune di Avellino e il seggio di gara per il primo lotto di bonifica dell'ex Isochimica esclude la ditta croata che aveva partecipato al bando.

Ieri la seduta pubblica della commissione a cui hanno partecipato anche i legali rappresentanti di «Odlagaliste Sirovina» che non escludono la possibilità di presentare ricorso contro l'esclusione. Come da prassi la prima richiesta che la società croata potrebbe porre al Tar, è quella di sospendere tutte le attività di gara. In caso di accoglimento da parte della giustizia amministrativa, le procedure si bloccherebbero immediatamente, in caso contrario si andrebbe avanti in attesa di giudizio.
 
Scadevano ieri i cinque giorni di tempo dati dal Settore Ambiente per produrre atti in grado di attestate la conformità delle autorizzazioni rilasciate dal Ministero dell'Ambiente croato con quelle previste in Italia, in particolare quelle rilasciate dall'Albo dei gestori ambientali del dicastero presieduto da Sergio Costa. Nessun riscontro è arrivato a Palazzo di Città che ha fatto richiesta al Governo croato di inviare un parere sui cinque quesiti posti, tutti attinenti alla possibilità di svolgere attività di bonifica al di fuori dei confini nazionali e alla possibilità di smaltire presso un'unica discarica di arrivo definitivo, tutto l'amianto friabile portato via dall'Isochimica e contenuto nei 467 blocchi da rimuovere per tre milioni e mezzo di euro.

L'unico parere sul tavolo della commissione, quello del Ministero italiano che già ad inizio settembre confermava l'obbligo di iscrizione all'albo dei gestori ambientali per qualsiasi società volesse cimentarsi in bonifiche tanto delicate quale appunto è quella Isochimica.

Le ditte escluse sono due, quella croata e la «Crotonscavi», undici quelle ammesse. Per queste ultime è stata aperta anche la busta B, quella relativa all'offerta tecnica, ma al solo fine di verificare che il contenuto fosse conforme a quanto richiesto nel disciplinare di gara.

Toccherà poi alla commissione esaminatrice, presieduta dal segretario generale Riccardo Feola, entrare nel dettaglio della valutazione delle offerte e dei cinque elementi migliorativi chiesti rispetto al progetto esecutivo messo a bando.

Un'operazione non celere, ma che Palazzo di Città proverà a chiudere entro la fine dell'anno, in modo da partire anche con la messa a bando del secondo lotto che riguarderà la rimozione di tutti i rifiuti superficiali ancora presenti presso lo stabilimento di Borgo Ferrovia e all'attenzione di Istituto Superiore di Sanità e Consorzio universitario grandi rischi.
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