Isochimica, primo carico di «cubi»
pronto ad essere smaltito

Isochimica, primo carico di «cubi» pronto ad essere smaltito
di Rossella Fierro
Sabato 1 Giugno 2019, 12:30
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La bonifica dell'ex Isochimica entra nel vivo: la prossima settimana il primo carico dei cinquecento cubi in cemento e amianto partirà alla volta di Matera.

La conferma arriva dall'esito positivo della prova dei «fumi» effettuata ieri mattina all'interno del primo capannone realizzato per confinare la muraglia di manufatti abbandonati da trenta anni sul piazzale esterno della fabbrica dei veleni. Un'operazione durata diverse ore e supervisionata da tecnici Asl e dal responsabile unico del procedimento Michelangelo Sullo. L'esito dell'operazione, che ha richiesto l'utilizzo di ben tre macchine del fumo per riempire gli oltre diecimila metri quadrati di capannone, ha stabilito che il confinamento realizzato è idoneo ad ospitare la lavorazione dei cubi in amianto senza causare dispersione di fibre di asbesto nell'aria. La squadra di operai specializzati della associazione di impresa «Simam spa, La Carpia, Mondo Ecologia, Castiglia» affidataria del primo lotto di intervento da tre milioni e mezzo di euro, nelle scorse settimane nonostante il maltempo ha continuato a lavorare realizzando i due capannoni necessari ad ospitare il trattamento che ogni singolo blocco dovrà subire prima di essere posizionato sugli appositi mezzi che partiranno alla volta della discarica «La Carpia» in provincia di Matera. Anche le operazioni di carico saranno effettuate in modalità confinata. I cubi saranno prima spostati in un'apposita cabina già realizzata nel capannone, e poi trattati con una vernice isolante, sigillati con appositi teli in polietilene, lavati ed infine caricati sui camion.
 
L'obiettivo di Palazzo di Città è far partire il primo carico già nella giornata di giovedì prossimo: ogni viaggio potrà contemplare il trasporto di sei al massimo dieci cubi, a seconda del peso e della grandezza di ognuno. Il primo tragitto sarà seguito passo passo anche dai tecnici comunali che, a quanto si apprende, monitoreranno personalmente le modalità di stoccaggio nella cella confinata della discarica individuata per la destinazione finale. Le immagini delle operazioni saranno immortalate e pubblicate sul sito web allestito da Palazzo di Città per seguire le operazioni di bonifica. La cadenza dei trasferimenti dei cubi, 487 in totale, sarà stabilita solo dopo il primo viaggio quando saranno più chiari anche i tempi di trattamento di ogni singolo pezzo. Contestualmente, dall'altro lato dello stabilimento, sono iniziate le indagini ambientali del sottosuolo, previste dall'analisi di rischio affidata alla «Sgm geologia ed ambiente» di Ferrara. Un approfondimento tecnico per quantificare le sostanze inquinanti presenti nella falda acquifera, in particolare idrocarburi e clorati come tetracloroetilene e tetraclorometano così come emerso durante il piano di caratterizzazione. Obiettivo capire quale sia la fonte inquinante e cioè se quelle sostanze provengono dall'Isochimica stessa o da una delle attività industriali presenti nell'area di Pianodardine. Un esame, iniziato anche alla presenza dei tecnici Arpac, che sfrutta una tecnica recente, la MipMembrane Interface Probe, che attraverso l'utilizzo di sonde esplora la falda acquifera e fotografa in tempo reale il tracciato delle sostanze contaminanti. Questo consentirà di fare una valutazione sull'estensione, la dimensione e la provenienza della contaminazione. Una settimana intera di indagini alla fine della quale sarà possibile capire la portata dell'inquinamento della falda acquifera e se ed in che modo progettare anche l'eventuale bonifica del sottosuolo della fabbrica.
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