Accento pugliese e tecnica guerra,
è caccia alla gang dell'autostrada

Accento pugliese e tecnica guerra, è caccia alla gang dell'autostrada
di Katiuscia Guarino
Mercoledì 5 Dicembre 2018, 14:00 - Ultimo agg. 20:58
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L'accento pugliese è quello che ha colpito tutti coloro che hanno avuto contatti con i malviventi. Una ventina di persone circa hanno visto da vicino i ladri che ieri mattina volevano diventare milionari. Hanno parlato con tre o quattro automobilisti a cui hanno preso le vetture e con le guardie giurate della Cosmopol. Poche parole: «Fate quel che diciamo, dateci le chiavi, non vi facciamo niente». Ma hanno anche dimostrato di essere esperti rapinatori, in grado di mantenere la freddezza del caso quando si sono trovati faccia a faccia, sui cinque chilometri della scena del crimine con i carabinieri a Serino e la Polstrada ad Atripalda. Hanno agito rapidamente, fuggendo per strade secondarie e uscendo in pochi minuti dal raccordo. I basisti che hanno fornito le coordinate dei movimenti dei furgoni Cosmopol. Gli uomini di supporto, che potrebbero anche essere stranieri e che hanno organizzato il sistema di fuga (chiodi a tre punte sull'asfalto, colpi di mitraglietta da guerra per coprirsi la fuga), hanno operato con estrema rapidità: cinque, sei minuti. Anche quando si è trattato di sventrare la cassaforte del blindato. La ciliegina sula torta è stata la ruspa «portatile» trasportata su una piazzola di sosta e messa in azione appena i blindati sono stati bloccati a colpi di fucile e pistola. Infine c'è l'elemento delle attrezzature utilizzate per aprire la cassaforte: fatte in casa ma estremamente precise e efficaci.
 

Le indagini sono state affidate sia ai carabinieri del Comando provinciale di Avellino sia alla polizia stradale di Avellino. Due conflitti a fuoco con i banditi. Uno avvenuto con i militari dell'Arma sul tratto del raccordo Avellino-Salerno che cade nel territorio di Serino e l'altro con gli agenti della polstrada sul tratto nel territorio di Atripalda. Per i rilievi sui luoghi sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Avellino e il Nucleo Investigativo del Comando provinciale. In volo anche un elicottero per le perlustrazioni. Dai primi accertamenti è emerso che ad agire sia stato un commando composto da almeno quindici o venti uomini aventi una formazione militare. L'operazione è stata studiata nei minimi particolari e sincronizzata nelle azioni. Volto travisato, armati di kalashnikov e con molta probabilità indossavano giubbetti antiproiettile. Nelle auto abbandonate sul luogo dell'assalto dai malviventi non sono state trovate tracce ematiche. Dal conflitto a fuoco con le forze dell'ordine nessuno è rimasto ferito. Si suppone che il commando provenisse dal Foggiano. I gruppi di banditi dopo l'assalto si sono dileguati per le vie cittadine con le auto sottratte agli automobilisti per evitare di essere intercettati in autostrada. Un gruppo dovrebbe essere uscito dal raccordo in direzione Atripalda e l'altro in direzione Solofra. Con molta probabilità hanno raggiunto la provincia di Foggia. Le indagini sono coordinate dalla Procura diretta dal procuratore Rosario Cantelmo e dal sostituto procuratore Roberto Patscot. Ma sul caso c'è anche la Dda.
 
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