Cumuli di amianto sotto le abitazioni. Succede in via Acciani nel quartiere Quattrograna Est. Dove a un mese circa dalla rimozione delle coperture in eternit dalla prima stecca di prefabbricati pesanti le grosse balle che contengono il minerale killer non sono state ancora rimosse.
Ed esplode, più che giustificata, la protesta dei residenti. «Non è bello svegliarsi la mattina e vedere questi imballaggi sapendo che dentro c'è l'amianto», dice Luigi che vive al civico 3 dal 1987. «In pratica sono qui con la mia famiglia da sempre, da quando cioè sono stati installati questi prefabbricati che, ci avevano promesso, dovevano essere solo delle sistemazioni provvisorie in attesa di avere una casa degna di essere chiamata con questo nome». Così, almeno fino a oggi, non è stato. Anzi, l'amministrazione comunale non ha intenzione di sostituire i prefabbricati di Quattrograna Est, ma ha pensato di riqualificarli.
«Sì, è così», conferma Luigi che mostra di essere ben informato sull'iter amministrativo che ha portato a questa decisione. «In via Acciani spiega - si è optato per la riqualificazione: alcuni prefabbricati sono stati coibentanti, con cappotti esterni di colore bianco e infissi nuovi. Qui da noi non l'hanno ancora fatto, ma hanno iniziato con la rimozione dell'amianto dal tetto».
L'intervento è partito lo scorso 12 settembre. «Finestre chiuse e vietato asciugare i panni», si leggeva sui cartelli affissi affianco ai citofoni dall'impresa appaltatrice, la «Vera ecologia» di Sarno in provincia di Salerno. «Quando l'abbiamo letto ricorda un altro residente ci siamo spaventati. Eravamo al corrente della pericolosità dell'amianto, siamo sempre la città dell'ex Isochimica, ma credevamo che questa fosse una situazione tenuta sotto controllo. In ogni caso, così come ci hanno raccomandato, per tutta la durata dei lavori, abbiamo tenuto le finestre chiuse e non abbiamo steso i panni fuori. In pratica, siamo stati segregati in casa».
Poi la beffa. «Ci sentiamo presi in giro», riprende Luigi. «Prima tolgono l'amianto dal tetto e poi ce lo lasciano fuori ai garage: è una cosa assurda. Inoltre, le balle sono chiuse con del nastro adesivo dove si legge chiaramente «Pericolo amianto» e questo non ha fatto altro che alimentare la paura tra la gente del posto».
Dunque, la zona è off limits: «Abbiamo timore dice un'altra signora sopratutto per i nostri bambini che adesso non possono giocare liberamente: non possiamo fargli correre un rischio così grande. Nessuno ci ha informati sui tempi e sulle modalità di rimozione di queste balle». Intanto, continua a pioverci sopra e in alcuni punti si è rotto l'imballaggio: «Chissà cosa potrà succedere».
Sulla questione interviene Elio Amodeo, segretario generale di Assocasa, da sempre portavoce delle istanze degli inquilini delle case popolari. Spiega: «Quelle di Quattrograna Est sta diventando una situazione preoccupante. Quotidianamente raccogliamo i timori delle persone che vivono nel quartiere. Come sindacato ci siamo immediatamente attivati per far sì che si arrivi a una soluzione quanto più rapida possibile: qua c'è di mezzo la salute di intere famiglie».
Che già per decenni hanno sopportato condizioni di vita al limite: «Chi non è mai entrato in un prefabbricato pesante afferma Antonio anche lui in via Acciani dagli anni '80 non può capire cosa significa vivere qui dentro. Fa freddo d'inverno e troppo caldo d'estate».
Quindi, Antonio torna sulla riqualificazione delle palazzine: «Una cosa da pazzi: queste case devono essere abbattute. Riqualificarle è solo un palliativo, anzi un modo per sprecare soldi pubblici. Questi prefabbricati, installati come tutti sappiamo dopo il terremoto del 23 novembre 1980, erano stati realizzati per resistere 15-20 anni al massimo: sono fatti di cemento precompresso che ha un ciclo di vita limitato. O almeno dovrebbe averlo: qua, invece, pensano che duri in eterno ma per ora è l'eternit a restare sotto casa».
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L'amianto dei tetti abbandonato
davanti agli edifici
di Antonello Plati
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Lunedì 14 Ottobre 2019, 09:10
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