Strage bus, l'ultimo giorno di Cantelmo:
​funzionario Autostrade a giudizio

Strage bus, l'ultimo giorno di Cantelmo: funzionario Autostrade a giudizio
di Gianni Colucci
Mercoledì 17 Giugno 2020, 08:58 - Ultimo agg. 09:00
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Il giudice Paolo Cassano ha rinviato a giudizio il funzionario di Autostrade Paolo Anfosso, con l'accusa di falsa testimonianza. Ha accolto la richiesta del procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo, nella sua veste pubblico ministero, in quella che di fatto è stata la sua ultima udienza. L'ultimo atto svolto in aula dal magistrato che ha retto per sette anni la procura avellinese. Erano le 11,30 in punto di ieri quando Cantelmo, accompagnato dall'ispettore addetto alla sua sicurezza, Alberico De Luca, è arrivato sulla soglia dell'aula del gup per l'udienza. Vestito con un abito di lino, magrissimo, una bottiglietta di acqua minerale in una mano, il fascicolo d'udienza nell'altra. Ha atteso che l'udienza precedente terminasse, rimanendo in piedi per tutto il tempo, per poi entrare in aula accolto dal giudice che gli è andato incontro.

Nessuna particolare emozione, anzi una giornata come un'altra per Cantelmo che ha anche scherzato con il suo stretto collaboratore in attesa di entrare. Un breve saluto, questo sì formalissimo, agli avvocati di Autostrade, poi subito in aula per svolgere la sua breve discussione. Ha ascoltato con attenzione l'avvocato Giorgio Perroni (avvocato di Berlusconi con Ghedini) che per la verità era riuscito a strappare l'assoluzione nel processo per la strage di Acqualonga all'Ad di Autostrade di allora Giovanni Castellucci. Cantelmo aveva chiesto una condanna esemplare. Questa volta il gup ha rinviato a giudizio il dirigente di Autostrade. Il pm aveva chiesto al giudice Luigi Buono la trasmissione degli atti alla procura in relazione alle dichiarazioni dell'ingegnere il 17 febbraio 2017 nel corso del dibattimento per il processo sulla strage del bus.

Quello di Acqualonga è uno dei processi monstre che ha condotto Cantelmo insieme a quello sull'Isochimica. Due fatti di cronaca di grande impatto mediatico che il magistrato irpino ha caparbiamente portato avanti. In particolare quello di Isochimica lo ha gestito fin dal suo arrivo ad Avellino.
Sui reati ambientali la procura avellinese ha sempre messo un grande impegno. Le inchieste su piazza Castello, sull'Isochimica (dove Legambiente si è costituita parte civile nel processo), sull'elettrodotto del Goleto. La legge che ricomprende nel codice penale i reati ambientali, entrata in vigore a giugno 2016, è stata applicata per la prima volta in Italia ad Avellino.

E il suo ufficio ha privilegiato l'attività di indagine sulla pubblica amministrazione con due picchi relativi all'inchiesta su Aias e sulla onlus della moglie di De Mita, e quella sull'Asl per il caso furbetti del cartellino.
Con diverse sfumature si sono sviluppate le inchieste sui alcuni funzionari del Comune di Avellino arrestati e poi scarcerati e la contesa sulle polveri sottili che è stata un po' una croce per l'ex sindaco Foti. Aperte le vicende del teatro a su questioni, ancora di ordine ambientale e urbanistico da piazza Castello al torrente San Francesco, fino alla dogana e al liceo Mancini.
Cantelmo il 21 giugno lascia la procura per la pensione. Non c'è stata una proroga di cui si era parlato in emendamento in un decreto del governo a maggio, che avrebbe potuto prolungare di 24 mesi la sua attività (e quella degli altri magistrati a fine carriera come lui).

Non sono previste cerimonie pubbliche al momento per salutare il procuratore. Cantelmo in realtà sta facendo un giro di visite per salutare le autorità locali e altrettante ne sta ricevendo.
Aveva invece avuto a Torre Annunziata soltanto cinque giorni fa una targa che ricorda il suo periodo di reggenza. Una vicenda di diciotto anni fa, quando fu affidato l'ufficio a Cantelmo mentre la procura finiva nella bufera dello scandalo dei falsi mandati di pagamento in cui finì anche l'allora procuratore Alfredo Ormanni. «Cantelmo guidò la Procura di Torre Annunziata e la portò fuori da quello scandalo prima dell'arrivo di Diego Marmo», hanno ricordato gli avvocati che hanno organizzato la giornata.
Da fine mese a reggere la procura di Avellino l'aggiunto Vincenzo D'Onofrio, in ottobre dovrebbe esserci la designazione del Csm del nuovo procuratore. Diversi i nomi in corsa, tra cui Domenico Airoma, in passato già in servizio ad Avellino.
 

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