«Noi con loro», Priolo
revoca la convenzione

«Noi con loro», Priolo revoca la convenzione
di Flavio Coppola
Sabato 15 Giugno 2019, 11:24
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Il Comune di Avellino taglia definitivamente i ponti con l'onlus «Noi con Loro». Praticamente al termine del suo mandato, il commissario di Piazza del Popolo, Giuseppe Priolo, revoca la convenzione con l'associazione, firmando un provvedimento che le ultime amministrazioni politiche non avevano nemmeno abbozzato. E che deflagra come una bomba, pochi giorni dopo il ballottaggio che ha eletto il nuovo sindaco Gianluca Festa, visto che l'associazione è stata presieduta per lungo tempo dalla moglie di Ciriaco De Mita, Annamaria Scarinzi.

Fine dei rapporti. Su proposta del dirigente alle Politiche sociali, il segretario generale Vincenzo Lissa, il Comune chiude con un passato che parte nel lontano 1988. All'epoca, il Consiglio comunale approvava la convenzione in questione, registrata il 10 gennaio 1989 e poi reiterata più volte, a partire dal 6 dicembre 1998. Un atto che prevedeva, tra l'altro, l'assegnazione gratuita del suolo comunale di via Morelli e Silvati a «Noi con loro», allo scopo di consentire la costruzione di un centro per i portatori di handicap irpini, a cura e spese dell'associazione. La gestione del centro, e dei luoghi veniva disposta per la durata di 29 anni, rinnovabile fino ad un massimo di 87, salvo disdetta da parte dell'associazione. Era prevista pure l'assegnazione al Comune degli immobili costruiti e delle loro pertinenze, allo scadere della convenzione. Non solo. Nel tempo, il Comune aveva erogato annualmente un contributo all'associazione, con punte di 80.000 euro in un anno.

 
La delibera di Priolo ferma tutto. L'atto, che è immediatamente eseguibile, trova solide motivazioni nelle vicende, anche giudiziarie, degli ultimi mesi. Fatti legati ai rapporti tra onlus e Aias (la seconda pagava l'affitto alla prima), dedite all'attività di cura dei disabili. Il commissario, nel provvedimento, ricorda che «l'8marzo scorso, veniva notificato al Comune il provvedimento inerente una notizia di reato, emesso dal giudice per le indagini preliminari, Paolo Cassano, nei confronti dell'associazione «Noi con Loro». Il dispositivo continua - riguardava la misura interdittiva dell'esclusione da finanziamenti, contributi o sussidi per la durata un anno, e della revoca di quelli già concessi e non ancora materialmente erogati». Non solo. Il provvedimento di Piazza del Popolo cita anche la nota «della Regione Campania, acquisita al protocollo il 15 aprile scorso, con cui si trasmetteva il decreto di giunta regionale sul Regolamento attuativo del Registro regionale del volontariato, con la cancellazione dell'Associazione Noi con Loro». Dunque, considerato che l'ordinanza del Gip e il decreto della Regione «precludono la prosecuzione delle attività in convenzione», che «sono decaduti i presupposti essenziali per mantenere in essere la convenzione» e che, «per le previsioni in essa contenute, non è rispondente all'interesse pubblico», il commissario dichiara «decaduta la convenzione e tutti gli atti connessi e conseguenti». E sentenzia: «Sono venuti a mancare i presupposti necessari per il prosieguo».
La vicenda dei rapporti tra il Comune e «Noi con Loro» era riesplosa, sull'onda dell'inchiesta della Procura, nella coda dell'amministrazione Foti.
A marzo 2018, il Consiglio comunale aveva approvato una modifica alla convenzione, che avrebbe dovuto ripristinare «il divieto, per l'associazione, di dare in uso, in comodato, in locazione o in alienazione le strutture realizzate sul suolo comunale». Ma quell'atto, per produrre effetti, avrebbe dovuto essere accettato dalla controparte. Nel breve interregno pentastellato di Vincenzo Ciampi, invece, la questione era stata accantonata.
Oggi, sebbene tre mesi dopo che il Gip Cassano abbia accolto la misura interdittiva contro la onlus proposta dal pubblico ministero, Vincenzo D'Onofrio, il commissario straordinario scrive un atto dal sapore storico. Si esaurisce così una telenovela, soprattutto politica, che aveva tenuto banco in città, e nel Consiglio comunale, per trenta anni esatti.
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