Avellino, è emergenza smog:
«I dati della città sono molto gravi»

Avellino, è emergenza smog: «I dati della città sono molto gravi»
di Flavio Coppola
Venerdì 15 Febbraio 2019, 08:41 - Ultimo agg. 08:46
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Avellino è nella morsa dello smog. L'associazione ambientalista «Salviamo la Valle del Sabato» è pronta a presentare il proprio studio sull'inquinamento dell'aria in città e nel comprensorio, per poi girarlo al Ministero dell'Ambiente e, finanche, alla Procura della Repubblica. Tarato sulle nuove linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità, il rapporto (i cui dettagli si conosceranno domani mattina) contiene una fotografia ben più grave rispetto a quella resa dagli sforamenti (46) da polveri sottili censiti dall'Agenzia Regionale per la protezione ambientale campana, che hanno già collocato Avellino al vertice della classifica dei capoluoghi più inquinati per smog nel 2018.
 
Il capoluogo irpino, nell'elenco diffuso qualche settimana fa, si piazza decisamente peggio di Napoli e Roma che ha registrato 72 sforamenti, 17 in meno di Avellino. Anche per questo, il prossimo 23 febbraio, a Piazza Libertà, le associazioni protesteranno contro il deficit dei controlli e soprattutto l'assenza di misure incisive da parte del comune capoluogo e delle amministrazioni dell'hinterland. Nel frattempo, la stessa Arpac ha censito il sesto sforamento da Pm10 dall'inizio dell'anno. E il 27 febbraio, a Piazza del Popolo, il commissario Giuseppe Priolo che al momento ha emanato un'ordinanza assolutamente soft - incontrerà di nuovo i comuni contermini in un tavolo tecnico. «Il nostro lavoro anticipa il leader degli ambientalisti, Franco Mazza - è stato commissionato alcun mesi fa.

L'ingegner Vincenzo Caprioli, che l'ha realizzato, ha semplicemente incolonnato i dati delle centraline Arpac situate presso lo Stir e a via Piave, elaborandoli in funzione delle nuove linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità. Rilevano, infatti, valori molto più stringenti rispetto alle soglie attualmente consentite per Pm10 e Pm2,5. Così, per il Pm10, sono considerati sforamenti quelli che vanno oltre i 20 migrogrammi per metro cubo, anziché i 50 attuali; per le Pm2.5, invece, si va da 25 a 10». Alla luce di questi parametri, l'allarme per la salute si moltiplica all' ennesima potenza: «Da 46 sforamenti dice Mazza - si arriva a delle centinaia». E non manca il j'accuse: «I decisori, a cominciare da Avellino, dovrebbero impostare provvedimenti molto più seriamente rispetto all'attuale approccio. Quanto all'Arpac, è ora che la smetta di fare da spettatore e diventi protagonista». E' per questo motivo che, complice l'ultima doccia gelata legata alla possibile installazione a Pianodardine di un nuovo impianto per i rifiuti, pericolosi e non, le associazioni hanno deciso di scendere in piazza nel cuore del capoluogo. «Vogliamo ribadire che, mentre noi cerchiamo di lavorare in questa direzione, ci arrivano sulla testa tegole insopportabili».ù

Il livello della tensione sociale, insomma, è arrivato alle stelle. Se non altro, il Comune di Avellino prova ad accelerare sulla progettazione esecutiva del Centro di Monitoraggio ambientale della Valle del Sabato. L'altro giorno, a Piazza del Popolo, si è svolto l'incontro con i progettisti presso il settore Ambiente. Per il prossimo 27 febbraio, è stata convocata la conferenza dei servizi necessaria per approvare il progetto definitivo. L'ente, infatti, ha già testato la fattibilità delle opere, che costeranno circa 10 milioni di euro, all' interno dell'ex Macello comunale. I sopralluoghi svolti dalla società «Enginering srl» hanno dato parere positivo per la sostenibilità della riqualificazione degli immobili, da anni abbandonati al degrado.
 
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