La fabbrica cancellata in Irpinia:
Novolegno, ecco i licenziamenti

La fabbrica cancellata in Irpinia: Novolegno, ecco i licenziamenti
di Luigi Pisano
Martedì 26 Febbraio 2019, 10:31
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Ora è proprio ufficiale: sono arrivate le lettere di licenziamento, per i 117 lavoratori della Novolegno, da parte del gruppo Fantoni, la holding friulana che controlla la fabbrica di Arcella di Montefredane.
«Il continuo, purtroppo irreversibile, peggioramento del mercato, rende assolutamente improcrastinabile la chiusura dello stabilimento», si legge nella comunicazione che in calce porta la firma del consigliere di amministrazione, Giorgio Barzazi. La doccia ghiacciata, ironia del destino, piomba in un lunedì di febbraio freddissimo. Domani, dalle 13 alle 15, assemblea straordinaria nello stabilimento specializzato nella produzione di pannelli mdf, con tutti i dipendenti e le Rsu.

 

«Era nell'aria ormai - commenta il segretario provinciale della Fillea Cgil, Antonio Di Capua - ma ora la Fantoni, inviando le lettere di licenziamento, ha comunicato ufficialmente la decisione di cessare l'attività. Mercoledì faremo l'assemblea per valutare in che modo proseguire lo stato di agitazione e questo pacchetto di sciopero, ma nei prossimi settantacinque giorni cercheremo di ottenere la riapertura di un tavolo. Il consiglio comunale deciso dal primo cittadino di Montefredane, per giunta, deve essere allargato a tutti i sindaci della Valle del Sabato e anche ai rappresentanti politici: ci troviamo di fronte ad una chiusura inaccettabile. Troviamo un percorso insieme, perché la smobilitazione di questo stabilimento porterà ad una ulteriore crisi, sia occupazionale che sociale. Metteremo in campo tutte le iniziative possibili, per evitare la chiusura decisa in maniera assurda dal gruppo Fantoni. La rabbia dei dipendenti è troppa e può succedere di tutto, qualcuno potrebbe anche incatenarsi».
Riunione operativa, intanto, di tutte le organizzazioni sindacali, nella sede della Cisl di Avellino, per adottare una strategia comunale, indispensabile per far fronte alla decisione presa dal gruppo Fantoni. La battaglia dei sindacati di categoria è appena iniziata. «Bisogna trovare un percorso condiviso fa notare Mario Melchionna, segretario generale della Cisl - tra organizzazioni sindacali, Rsu e lavoratori. Noi non siamo affatto d'accordo su questa chiusura decisa all'improvviso dalla società friulana. Ora è importante essere tutti uniti, anche il sindaco di Montefredane, Valentino Tropeano, convocherà giovedì prossimo un consiglio comunale straordinario aperto. È arrivato il momento di creare sinergie, di fare squadra: non si possono buttare 117 lavoratori, più quelli che fanno parte dell'intero indotto, in mezzo ad una strada. Non è questo il modo di fare imprenditoria. Occorre trovare un punto di incontro tra tutela ambientale e salvaguardia dei livelli occupazionali. Non è impossibile raggiungere il giusto equilibrio, ecco perché parlo di riconversione. Quella della Novolegno è una vertenza irpina, regionale e nazionale. Aspettiamo il tavolo al Mise, ma con risultati veri: l'azienda non deve cessare la produzione».
Il dramma della disoccupazione rischia di dilatarsi a dismisura. «Non possiamo sostiene Carmine Piemonte, segretario provinciale della Feneal Uil aumentare i disoccupati in questa provincia né desertificare un territorio. Ben venga il consiglio comunale straordinario indetto dal sindaco di Montefredane, ma in questa vertenza dobbiamo avere il supporto di tutti i parlamentari regionali e nazionali. È una decisione assurda. Giovanni Lo Russo, segretario provinciale della Filca Cisl, pone l'accento su un aspetto: «Chiederemo anche un consiglio provinciale straordinario, ma questa vertenza bisogna costruirla».
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